lunedì 21 maggio 2007

IL PELLEGRINAGGIO

Carissimi e pazienti amici,

mi piacerebbe riportare la vostra attenzione sul significato del nostro Pellegrinaggio a Lourdes, cuore ed essenza del nostro viaggio!

Siamo partiti in tanti, dai punti più diversi della nostra Diocesi, con situazioni e stati d'animo contrapposti, con svariate motivazioni e intenzioni di preghiera, ma penso tutti con l'ideale di porci sotto lo sguardo e la protezione di Maria.

Le ore trascorse in treno all'andata sono state occasione di preparazione a questo incontro attraverso alla preghiera, alle riflessioni proposte dal nostro Vescovo e anche alla gioia di incontrarsi nuovamente, di poter trascorrere del tempo insieme, di conoscersi per chi si avvicinava a questa esperienza per la prima volta.

Il tempo della nostra permanenza a Lourdes è volato via in un attimo, in tanti hanno detto persino troppo in fretta e ci ritroviamo ora nelle nostre case, alle nostre abituali occupazioni, con il cuore ancora davanti a quella grotta e con il pensiero rivolto a tutte le persone che abbiamo avuto la grazia di incontrare. Per molti amici il ritorno a casa non è stato semplice, specie per chi deve confrontarsi con la solitudine, con la malattia... Ed è proprio con loro che riparte la preparazione al prossimo pellegrinaggio. Abbiamo davanti un lungo anno che ci attende prima di tornare a "ricaricare le pile" (tipico gergo oftaliano) a Lourdes. Un anno che possiamo impegnare nei confronti di chi abbiamo incontrato e a cui abbiamo fatto promessa di andare a trovare, che abbiamo lasciato alla stazione ieri con un arrivederci a presto e un abbraccio!

Il nostro ritorno a Lourdes parte oggi: attraverso l'Oftal e alle iniziative che verranno comunicate, con l'interessamento e l'impegno individuale possiamo prepararci a un nuovo incontro con Maria.

Nel frattempo continuate a seguirci sul nostro blog: presto saremo in grado di aggiornare gli archivi fotografici e grazie al supporto delle immagini vi forniremo un resoconto dettagliato del Pellegrinaggio.

Un grandissimo saluto a tutti, in particolar modo ai nostri compagni di viaggio!

2 commenti:

marika ha detto...

Non so com'è per voi, ma qui c'è una certa nostalgia..
arrivando a casa iniziano a mancarti tutti i volti coi quali sei stato accanto per un'intera settimana, condividendo timori, preoccupazioni, gioie.
Trovo sempre difficile trasmettere cosa significhi stare una settimana con i malati, con i pellegrini, con il personale dell'Oftal che a Lourdes tornano ogni anno affidandosi a Maria.
Si mette insieme tutto e lo si porta a quella grotta che riesce ancora a richiamare alla preghiera.
Il lungo e lento viaggio, le corse di ogni giorno dall'alba a ben oltre il tramonto, le pochissime ore di sonno, i problemi da risolvere nell'immediato, i volti di chi soffre... tutto si distende se ci si ritrova silenziosi alla grotta nelle prime ore della notte (unico momento in cui si può ancora rimanere in raccoglimento senza essere disturbati dal chiaccherio generale).

Con il gruppo dei bambini la gioia sono loro a portarla a te, arriva dalle mamme che non sanno che ripetere grazie quasi accogleindo noi come figli. Eppure sin dalle prime ore è all'intero anno che abbiamo pensato.
Il pensiero era li, davanti a noi, come una cruda realtà.
A Lourdes fai tutto per caricarti dei dolori degli altri, nessuno ti insegna questo, viene spontaneo.
Tiri fuori tutta la tua energia per far sorridere e anche ridere di gusto che tante volte cede alle lacrime, alla tristezza.
Ma in mente tu lo sai che sarà così eccellente solo per 7 giorni.

Il vero pellegrinaggio forse non è la settimana a Lourdes, ma il riuscire a dare tutto anche nel corso dell'anno.
Non è facile, tutti ce lo ripromettiamo e ricadiamo nei nostri di problemi.
Penso però che un vero oftaliano dovrebbe promettere davanti alla Grotta di aver cura durante il resto dell'anno di almeno qualcuno di quei malati o pellegrini, per continuare a portare il messaggio di Maria. Per non lasciarli soli.

Da parte mia ringrazio con tutto il cuore le tante persone che continuano a credere che qualcosa di buono possiamo farlo ed è più che una promessa il cercare di dare il massimo per iniziare a costruire il prossimo pellegrinaggio già da oggi.
A Lourdes non si va mai da soli, accanto ci sono sempre persone speciali pronte a condividere tutto. Alle quali non si può che dire GRAZIE, ma a volte basta guardarsi e senza parole già si è detto tutto.

Alberto Busto ha detto...

Grazie Marika delle belle parole.