mercoledì 29 maggio 2013

La circolare con i prossimi appuntamenti


Carissimi amici, rientrati alla base dopo un buon pellegrinaggio a Lourdes, ecco in arrivo le ultime notizie riguardanti la nostra sezione.
Il primo invito a partecipare è per il Corpus Domini, con appuntamento giovedì 30 maggio alle ore 20.45 in Cattedrale a Casale Monferrato per la solenne concelebrazione e la processione per le vie del centro, con conclusione all’Addolorata.
Il 2 Giugno è la data in cui l’Oftal e la famiglia Ganora fanno memoria e celebrano l’anniversario del miracoloaccaduto il 2 giugno 1950 a Lourdes a Evasio Ganora. L’appuntamento è fissato per domenica 2 giugno. Il programma prevede la consueta processione alla Grotta Ganora, con partenza da Casale Monferrato, viale Ottavio Marchino n.131, davanti all’Istituto Sacro Cuore, alle ore 20.30. La Concelebrazione Eucaristica in caso di maltempo si terrà in altra Chiesa. Dalle ore 20.30, alla Grotta, attendendo l’arrivo della processione di cui saranno parte gli ammalati, i pellegrini, i sacerdoti, dame e barellieri, si vivrà un momento di preghiera.
E ad arricchire gli appuntamenti del mese di giugno ci sarà anche l’incontro annuale che tradizionalmente trova riuniti tutti i nostri cari ammalati, i pellegrini e il personale: la Giornata Lourdiana Diocesana, quest’anno ospitata da Moncalvo domenica 30 giugno. La manifestazione gode dell’ampia collaborazione offertaci dal gruppo di volontari della nostra Associazione residenti in Moncalvo e della Parrocchia nella persona di don Giorgio Bertola, anche col supporto del Comune e dell’Associazione “Moncalvo In Danza”. Il programma della giornata è il seguente:
ORE 9,30 ACCOGLIENZA in piazza CARLO ALBERTO
ORE 10.30 SPETTACOLO TEATRALE in piazza ANTICO CASTELLO
ORE 12.00 PROCESSIONE fino in piazza SAN FRANCESCO
ORE 12,30 PRANZO
ORE 15,30 SANTA MESSA PRESIEDUTA DA MONS. ALCESTE CATELLA, VESCOVO DI CASALE
ORE 17.00 SALUTI CONVIVIALI
E’necessario prenotare il pranzo presso la nostra sede (0142.55681 dalle 9 alle 12) o attraverso l’email oftalcm@yahoo.it
Certi di vederci nelle tante occasioni di incontro proposte, cordialmente porgiamo i nostri saluti.
                                                       il consiglio diocesano

da "Il Piccolo" del 29 maggio 2013


venerdì 24 maggio 2013

I prossimi appuntamenti Oftal

Carissimi amici,

rientrati alla base dopo un buon pellegrinaggio a Lourdes, con giugno ormai alle porte, intenso di appuntamenti, eccoci ad arrivare nelle vostre case con un messaggio.
Sono tre appuntamenti importanti per la nostra associazione e per la nostra Chiesa.
Il primo invito a partecipare è per il Corpus Domini, con appuntamento giovedì 30 maggio.
Poi il 2 Giugno è la data in cui l’Oftal fa memoria del miracolo accaduto il 2 giugno 1950 a Evasio Ganora.
Infine il 30 giugno, il sapore di Lourdes a Moncalvo, con la Giornata Lourdiana diocesana.
 

giovedì 16 maggio 2013

Il video con le immagini del pellegrinaggio (by Alessandro Dagna)

rivedi il video del 2012 e il video del del 2011

mercoledì 15 maggio 2013

Il Pellegrinaggio del "novarese"...


 
Caro Alberto,
scrivo a te, ma idealmente mi rivolgo a tutte le Dame di Carità, i Barellieri e i giovanissimi dell'associazione.
Per me la scorsa è stata una bellissima settimana sia per aver raggiunto un luogo straordinario, sia
per aver incontrato persone straordinarie che con nobiltà e totale gratuità hanno saputo coniugare fede e servizio verso gli ammalati.
Prima di questa esperienza non sapevo dell'esistenza dell'Oftal ed è stata una splendida scoperta: ripeto, è strardinario, anzi rivoluzionario (ma di quelle rivoluzioni vere, profonde perchè portate avanti con l'esempio e senza rumore) vedere la carità e la passione che tantissime Dame e Barellieri (dai più giovani ai più esperti) hanno espresso quotidianamente con semplici gesti e nei più disparati modi all'accueil e al Santuario! Gesti, sguardi, emozioni che riempiono il cuore e fermano quasi le parole e che in me hanno suscitato un grande spirito di contemplazione (oltre quindi la standing ovation), proprio come quello che ho provato in ginocchio sotto alla Grotta.
E vedere tanti giovani e giovanissimi mettersi così in discussione e a disposizione mi fa brillare gli occhi e mi dimostra che le Sentinellle del nuovo mattino (Giovanni Paolo II dixit) esistono ancora! Grandi, grandi!!
Un'altra cosa fenomenale che mi ha colpito è l'eterogeneità della comunità presente: dai bambini agli ultra ottantenni, dai sani agli ammalati (a proposito, ma chi sono i veri malati?!), tutti insieme e tutti uniti senza distinzioni. Chapeau!
Infine è proprio vero, gli ammalati e Maria sono al centro del pellegrinaggio: fantastico!
Grazie di cuore a tutti Voi, nella speranza che il Signore e Maria ci accompagnino sempre e ci aiutino ad essere Dame di Carità e Barellieri ogni giorno!
Complimenti a tutti, avanti così con umiltà e alla prossima!! Buon cammino!
Alè Oftal alè!!

Federico (il novarese)

lunedì 13 maggio 2013

Lourdes - scossa di terremoto

Il sito dei volontari di Lourdes (www.tonyassante.com) dà notizia che, secondo quanto riportato dall’istituto sismologico europeo, un terremoto di magnitudo 4.0 della scala Richter é stato localizzato nell’area dei Pirenei a soli 8 chilometri da Lourdes.
La profondità ipocentrale é stata, veramente molto superficiale, a soli 5 chilometri, facendo risentire molto bene il tremore a tutti gli abitanti dell’area interessata.
Da alcune testimonianze si evince che il sisma si é presentato con un suono seguito da un tremore, che ha fatto muovere gli edifici.
E’ un po di tempo che prosegue lo sciame sismico nell’area dei Pirenei, rilasciando di solito scosse intorno al terzo grado della Richter, ma ha avuto anche picchi di megnitudo superiore a 4.0.
Non ci sono notizie di danni a persone o cose.

"La mia esperienza a Lourdes" - una "green car" racconta l'impatto col servizio agli altri

 
"Sono soddisfatto, sono molto soddisfatto! Il pellegrinaggio a Lourdes 2013, partiva con alcune incognite. Incognite che si sono rilevate poi molto positive". Queste sono state le prime parole che ha detto Alberto Busto, presidente dell'Oftal che ha organizzato il pellegrinaggio della diocesi di Casale Monferrato, appena tornati da Lourdes.
Devo ammettere che anche io sono molto soddisfatta della mia prima esperienza a Lourdes, vi vorrei raccontare alcune piccole cose, quelle che hanno fatto si che quest'esperienza sia stata indimenticabile.
Durante il lunghissimo viaggio,che tra l'altro è stato un momento in cui ci siamo conosciuti e abbiamo appurato che dame,barellieri e i ragazzi della green car sono persone comuni, la frase che hanno ripetuto più volte le persone con più esperienza è stata: "Ragazzi, ricordatevi che non stiamo andando a Lourdes per i malati, ma con i malati!"
Devo ammettere che durante il viaggio ho pensato molto a questa frase, ma non capivo il perchè la ripetessero così tante volte, ero confusa, solo al ritorno ho capito il vero senso di quella frase, e vorrei condividerlo con voi.
Durante i giorni a Lourdes ho avuto modo di accompagnare moltissime persone, dai più anziani con le loro lunghe storie, ai bambini con la loro tenerezza, ma ho notato una cosa in comune nonostante le diversità di età, e questa cosa è impressa nella mia mente come un'immagine molto nitida, ed è il sorriso "vero" che ogni persona aveva dal mattino alla sera, quel "buongiorno" che tutti dicevano con entusiasmo, anche quelli che non conoscevi, quel senso di rispetto che solo a Lourdes ho trovato!
Ho ascoltato moltissime storie tutte molto toccanti e tutte molto diverse, ma quella che più mi è rimasta impressa è stata quella di una ragazzina, Chiara, che è colei con cui ho passato più tempo durante il pellegrinaggio; Chiara è dall'età di 9 anni in sedia a rotelle, è una malattia che colpisce l'equilibrio, non può camminare e non ha neanche il controllo del busto infatti ha bisogno di una sedia a rotelle apposta che tenga il busto, e alla fine del suo racconto mi ha fatto commuovere dicendo: "Sai molta gente mi aiuta ma vedo che lo fanno perchè lo devono fare quindi faccio un bel sorriso e basta, quando invece vedo che lo fanno col cuore allora inizio a raccontare della mia vita, e con te mi sono trovata subito a mio agio, lo vedo da come mi guardi, dalla dolcezza con cui mi aggiusti i capelli e da come mi aiuti a infilare il giubbotto, dalla tua sensibilità nell'evitare i buchi e a come ti chini alla mia altezza ogni volta che mi parli... sono piccole cose che non tutti hanno la sensibilità di fare d'istinto. Gaia, se non fossi sulla sedia a rotelle la mia vita sarebbe perfetta,impeccabile, ma siccome la perfezione non esiste, sono su sedia a rotelle, e per me è stata una fortuna! " ed è stato proprio in quel momento che ho capito la frase che tanto hanno ripetuto, a fine pellegrinaggio ho capito che si, noi abbiamo aiutato fisicamente i malati, ma loro hanno fatto molto di più, ci hanno aiutato mentalmente, mettendo in gioco la loro storia, e vorrei ringraziarli veramente tanto!
Un sincero grazie va alla mia famiglia che mi ha dato l'opportunità di fare quest'esperienza che sicuramente ripeterò, a tutto il personale dell' O.F.T.A.L. (Opera Federativa Trasporto Ammalati Lourdes), a tutte le dame e barellieri, ed un particolare grazie ai miei compagni di viaggio del primo anno, i ragazzi della green car con cui stiamo pensando a nuove iniziative, Grazie!
 
Gaia Brusasco


 

sabato 11 maggio 2013

Le immagini della beatificazione di Mons. Novarese

la storia di mons. luigi e l'intervista alla miracolata

 
ingresso dei celebranti



il benvenuto


inizio celebrazione


liturgia della parola


la lettera pontificia


video tratti dal canale youtube sodcvs

La lettera apostolica del Santo Padre per la Beatificazione di Mons. Novarese. La chiesa ne farà memoria il 20 luglio


Noi,
accogliendo il desiderio del nostro Fratello
Raffaele Martinelli,
Vescovo di Frascati,
e di molti altri Fratelli nell’Episcopato
e di molti fedeli,
dopo aver avuto il parere della Congregazione delle Cause dei Santi
con la Nostra autorità Apostolica,
concediamo che
il Venerabile Servo di Dio
Luigi Novarese, sacerdote,
Fondatore dei Silenziosi Operai della Croce
e del Centro Volontari della Sofferenza,
apostolo dei malati,
testimone intrepido del valore salvifico della sofferenza
e della piena partecipazione dei sofferenti alla missione della Chiesa,
d’ora in poi sia chiamato Beato,
e che si possa celebrare la sua festa ogni anno
il 20 Luglio,
giorno in cui è nato al Cielo.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen
                                                           Francesco


Dato in Roma, presso San Pietro,
il 3 Maggio
anno del Signore 2013,
Anno primo del Nostro Pontificato


Preghiera per ottenere grazie, per l'intercessione di Mons. Novarese

O Padre, fonte di misericordia e consolazione,
Ti ringraziamo dei doni concessi
al Beato Luigi Novarese,
Fondatore dei Silenziosi Operai della Croce
e del Centro Volontari della Sofferenza.
Tu lo hai reso, con la grazia dello Spirito Santo,
sacerdote del tuo Figlio Crocifisso e Risorto,
apostolo della Sua tenerissima misericordia.
Fa’, o Padre, che noi seguiamo il suo luminoso esempio
nell’affidamento alla Vergine Immacolata,
nel servizio alla Chiesa,
nell’accoglienza della sofferenza
come tempo santo ove si manifestano le Tue grandi opere,
e nella promozione umana e cristiana dei sofferenti.
Rendici, o Padre,
testimoni credibili di Cristo, e concedici,
per intercessione del Beato Luigi,
la grazia che imploriamo da Te,
l’unico onnipotente nell’amore...
Gloria al Padre...
Beato Luigi Novarese, prega per noi.

Casale ha il suo Beato, apostolo dei malati: Mons. Luigi Novarese

 
E' stato beatificato a Roma, nella basilica di San Paolo fuori le mura, mons. Luigi Novarese, sacerdote casalese (1914-1984), fondatore dei Silenziosi Operai della Croce e del Centro Volontari della Sofferenza, che ha prestato servizio in segreteria di Stato vaticana dal '42 al '70 e poi alla Cei, dal '70 al '77.
Il rito e' stato presieduto dal segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone. A concelbrare moltissimi sacerdoti. Tra i concelebranti il Vescovo di Casale Monferrato  Mons. Alceste Catella, a guidare una folta rappresentativa di monferrini a Roma.
Questa l'omelia del Cardinale Bertone:
Cari fratelli e sorelle! È questo il giorno della beatificazione di Mons. Luigi Novarese. La Chiesa di Cristo è in festa – come abbiamo proclamato nel canto al Vangelo – e si rallegra perché oggi il nome di questo esemplare sacerdote è iscritto in modo solenne nel “libro della vita” (Ap 21, 27). Si rallegrano in particolare le Comunità cristiane di Casale Monferrato, che lo ebbe per figlio, e quella di Frascati, dove egli morì nella casa di Rocca Priora, in quell’oasi di pace dedicata alla Regina Decor Carmeli. Ma la gioia più profonda pervade l’animo dei membri del Centro Volontari della Sofferenza e dei Silenziosi Operai della Croce, scaturiti dalla mente e dal cuore di Don Luigi, quale espressione viva e feconda della sua scelta radicale di condivisione con le persone inferme e disabili.
Il nuovo Beato spese la sua esistenza terrena nell’annuncio del Vangelo della consolazione. Il Signore si servì di lui, della sua fedeltà e del suo zelo apostolico per far giungere a tante persone il raggio della luce viva e vivificante del Paràclito, lo Spirito difensore e consolatore. Si compiva così, anche attraverso la sua persona e le sue opere diffuse in Italia e in altre Nazioni, la promessa di Gesù: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità» (Gv 14, 16). Mons. Novarese ha ispirato alla verità e alla carità del Vangelo la sua parola e la sua azione tra gli uomini e le donne di molte Regioni italiane, persone malate o con gravi disagi che hanno trovato in questo zelante sacerdote un riflesso dell’amore di Cristo. Rendiamo grazie al Signore perché, nel contesto dell’Anno della Fede, possiamo presentare il volto e lo spirito di questo nuovo Beato che, con l’esuberanza della sua carità, rappresenta un modello per testimoniare nel nostro tempo Gesù morto e risorto.
Per la sua speciale dedizione agli ammalati e ai disabili, egli è diventato immagine vivente di Colui che è «Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione» (2 Cor 1, 3). Lo stile e l’opera del sacerdote Luigi Novarese, chiamato a giusto titolo “apostolo dei malati”, ha contribuito a trasformare il modo di pensare e di agire nei confronti degli infermi, sostituendo alla rassegnazione e al pietismo il loro protagonismo attivo nell’apostolato fra gli stessi sofferenti. Don Luigi li esortava incessantemente ad essere non solo oggetto di solidarietà e di carità, ma soggetti attivi nell’opera di evangelizzazione, contrassegnata dal dinamismo spirituale della consolazione, in unione con Cristo, il divino Consolatore. In particolare, avvertì l’importanza della preghiera per e con gli ammalati e i disabili, che accompagnava spesso nei Santuari mariani, in speciale modo alla grotta di Lourdes.
Questa peculiare sensibilità verso il mondo della sofferenza traeva origine anche dall’esperienza che egli stesso aveva fatto del dolore fin dall’adolescenza, per una malattia che lo aveva ridotto in fin di vita. Era guarito improvvisamente, dopo un’intensa e prolungata preghiera alla Vergine Ausiliatrice, sostenuta anche dai ragazzi dell’oratorio di Don Bosco, auspice il Rettor Maggiore dei Salesiani Don Filippo Rinaldi, anch’egli ora Beato.
Al fine di coinvolgere sacerdoti, consacrati e fedeli laici nel vasto ambito della malattia e della disabilità, secondo un innovativo e geniale itinerario che diventa pedagogia spirituale, il nuovo Beato, nel corso degli anni, ha fondato dapprima la «Lega Sacerdotale Mariana», in seguito i «Volontari della Sofferenza» e i «Silenziosi Operai della Croce». Si tratta di realtà ecclesiali volte a dare continuità all’impegno di valorizzazione della sofferenza e di sostegno dell’apostolato del malato. Si completava così il suo profetico progetto di «valorizzare l’ammalato per mezzo dell’ammalato con la collaborazione del fratello sano».
L’attività di Mons. Novarese, articolata in molteplici iniziative nella Chiesa e nella società, pur connotata da un impegno tipicamente ecclesiale che dà spazio all’amore a Dio e al servizio al prossimo, ha esercitato un influsso non piccolo anche nel tessuto civile della Nazione, contribuendo efficacemente a promuovere in esso un’attenzione alle potenzialità del mondo della sofferenza, tesoro prezioso per la società.
Ma da dove traeva il nuovo Beato tanto slancio e vigore per un così eccezionale ministero? La Santa Messa, l’adorazione eucaristica e la Confessione sacramentale erano al centro della sua vita, della sua azione e della sua spiritualità. Il suo lungimirante ed efficace progetto apostolico fu, infatti, coltivato nelle prolungate soste di preghiera, in cordiale e confidente dialogo interiore con il Medico delle anime. Di questa dimensione contemplativa troviamo tracce frequenti nelle sue predicazioni e nei suoi scritti, dai quali traspare l’assillo quotidiano per la salvezza delle anime, priorità del suo impegno ascetico e pastorale. Così esortava in una meditazione: «La mia perfezione consisterà nell’adeguarmi ai piani di Dio, nel realizzare la sua volontà, volta per volta, momento per momento, in modo sempre più perfetto, in modo sempre più totale, in modo che Dio sia in me in maniera sempre più estesa, e io possa essere sempre di più presenza di Dio nel mio ambiente» (Meditazioni, dicembre 1981, III).
Non si può dimenticare la sua devozione e la sua convinta adesione al Magistero del Successore di Pietro, espresse in particolare mediante il suo generoso servizio prestato per un trentennio nella Segreteria di Stato di Sua Santità. Iniziò nel 1942 e, fra l’altro, durante il secondo conflitto mondiale, svolse compiti delicati di contatto con i Vescovi per far fronte alle necessità delle famiglie che avevano dei congiunti impegnati in guerra. Furono anni assiduamente spesi, durante i quali ha saputo conciliare il lavoro d’ufficio assegnatogli con l’impegno ascetico e concreto di fondatore di nuove opere nella Chiesa. Non sono solo i seguaci delle sue opere che oggi gioiscono per la sua beatificazione, ma si aggiungono ad essi tutti coloro che lavorano presso gli Organismi della Santa Sede, più genericamente denominati come “il Vaticano”, che si sentono stimolati dal suo esempio ad una vita limpida di dedizione e di fedeltà alla Chiesa.
Una fedeltà che meritò a Mons. Novarese la benevolenza dei Papi nei confronti della sua persona e della sua encomiabile opera; apprezzamento che ha favorito il consolidarsi e il diffondersi dei progetti sorti per la cura pastorale delle persone sofferenti e disabili.
Al suo fianco nella realizzazione di tali progetti, fin dagli esordi e per tutto il cammino della sua missione apostolica, vi fu sorella Elvira Myriam. Ella si consacrò alla Madonna e fu cooperatrice fedele di Mons. Novarese e di tanti suoi ideali, punto di riferimento per l’intero movimento, anche dopo la morte del Fondatore, del quale è stata memoria vivente nell’osservanza del carisma e degli insegnamenti.
Cari fratelli e sorelle, il beato Luigi Novarese risplende oggi davanti a noi come un mirabile testimone del Vangelo, che adorava Dio negli ammalati e nei sofferenti, perché scorgeva in essi l’ostensorio vivente della passione di Cristo. Egli incoraggia tutti ad affrontare con ardore e fiducia le sfide della nuova evangelizzazione nel vasto campo della sofferenza e del dolore. Possa l’eroico esempio del nuovo Beato sostenere ed incoraggiare tutti voi, cari fratelli e sorelle qui presenti, che saluto con grande affetto.
Sia modello per voi, carissimi Fratelli nell’episcopato e nel sacerdozio, provenienti dall’intera Italia e da altre Nazioni. Il suo instancabile zelo apostolico sia di incoraggiamento e sostegno per voi, religiosi e religiose, persone consacrate, chiamate nella Chiesa ad una peculiare testimonianza evangelica; lo sia per voi, cari giovani, speranza di un mondo rinnovato dall’amore; per voi, care famiglie, piccole chiese domestiche; per voi, cari ammalati, associati in maniera più intensa alle sofferenze di Cristo e destinatari privilegiati della sollecitudine sacerdotale del nuovo Beato. L’evangelizzazione nel vasto mondo della salute è compito di ogni credente, perché è un servizio che fa parte integrante della missione della comunità ecclesiale.
Il fervore apostolico che ha consumato la vita del Beato Luigi Novarese è un dono che Dio ha fatto alla sua Chiesa, e che oggi la Chiesa indica ai suoi membri. Ci aiuti ad esserne umili, fedeli e coraggiosi imitatori la sua intercessione, insieme con quella di Maria Santissima, che egli amò immensamente. E’ bello pensare che in Cielo la Madonna accolga festosa il nuovo Beato, insieme con tanti suoi figli e figlie spirituali, che da lui hanno imparato a vivere la sofferenza sulle orme di Cristo, inseriti nella missione della Chiesa, per la salvezza del mondo. Amen.
 


L'Oftal ricorderà nella preghiera il Beato Novarese questa sera nella celebrazione mensile nella parrocchiale di San Giovanni Battista a Casale Popolo alle ore 19.

Chi è Monsignor Luigi Novarese, oggi Beato


Luigi Novarese nasce a Casale Monferrato (AL) il 29 luglio 1914, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, da mamma Teresa, che avrà un ruolo fondamentale nel cammino di crescita e nelle scelte di Luigi, e da papà Giusto Carlo che muore all’improvviso di polmonite il 19 aprile 1915.
L’infanzia di Luigi non è molto diversa da quella di tanti bambini della sua età, nati in quel periodo. Certamente, però, oltre alle conseguenze della Guerra che ha stremato tutta l’Italia, rendendo dura la vita soprattutto dei poveri e di coloro che appartengono alla classe media, non si può negare che
la morte del papà abbia inciso ancor di più nella fatica quotidiana che mamma Teresa vive nell’accudire figli, suoceri, tre cognati, un podere a vigneto e la cascina di famiglia chiamata “la Serniola”.
Quando Luigi ha circa cinque anni, la sua famiglia lascia la cascina e si trasferisce in centro a Casale, poiché la fatica di mandare avanti la cascina supera le forze reali della mamma, che è costretta a dedicarsi a lavori saltuari per poter affrontare tutte le necessità economiche. Proprio in questo tempo, Luigi fa la sua Prima Comunione.
Luigi è un ragazzo vivace e intelligente che si butta a capofitto nella vita. Ha dei valori umani e spirituali forti, che lo rendono attento e sensibile.
All’età di nove anni, Luigi scopre di essere colpito da una gravissima forma di tubercolosi ossea, malattia per la quale, a quei tempi, non esisteva alcun tipo di cura. I medici non danno speranze e il male sembra avanzare in modo inesorabile. Ma né la mamma, né Luigi si lasciano vincere dai pareri
contrari alla guarigione e affrontano ogni sforzo per le cure.
La malattia costringe Luigi, nel 1930, ad un lungo ricovero nel Sanatorio “Santa Corona” di Pietra Ligure (SV).
In questo ambiente, a soli 16 anni, sperimenta la realtà di una sofferenza che tocca anche tanti giovani a lui vicini. Luigi
porta allegria e serenità anche ai suoi compagni ammalati,
seriamente esposti al pericolo dell’ozio, della disperazione e
dell’imprecazione nei confronti di Dio. In sanatorio Luigi im-
para a suonare il flauto e anima i compagni di dolore affinché
non si chiudano in se stessi e sul proprio male.
Mentre i medici continuano a non vedere alcuna possibilità di
recupero e a spegnere ogni speranza, Luigi decide di chiedere
a Don Filippo Rinaldi, Rettore Maggiore dei Salesiani, di far
pregare i suoi ragazzi dell’Oratorio di Valdocco (TO) al fine di
ottenere la guarigione per intercessione di Maria Ausiliatrice
e San Giovanni Bosco. Luigi promette in cuor suo di dedicarsi
completamente alle persone sofferenti. Dopo tre novene, il
17 maggio 1931, viene dimesso dal Sanatorio di Santa Corona
completamente guarito.
La morte di mamma Teresa, il 23 maggio 1935, costringe Luigi
ad una profonda riflessione sul suo progetto di vita, accom-
pagnato da P. Giovanni Ferro sua guida spirituale. Al rientro,
dopo un tempo di vacanza in Liguria, ha già nel cuore la deci-
sione: dedicherà la sua vita agli ammalati come sacerdote in-
vece che come medico.
Il Vescovo di Casale Monferrato, Mons. Albino Pella, lo acco-
glie prima nel seminario diocesano e poi decide di mandarlo
come alunno all’Almo Collegio Capranica di Roma.
Il 17 dicembre 1938, nella Basilica Papale di San Giovanni in
Laterano, Luigi riceve l’Ordine sacro del Presbiterato. Conti-
nua gli studi in vista della laurea in Diritto Canonico che di-
scuterà con esito positivo il 9 aprile 1943 presso la Pontificia
Università Gregoriana.
Chiamato a prestare servizio in Segreteria di Stato, viene assunto il 1º maggio 1942.
Il suo cuore è sempre rivolto al programma interiormente definito: l’amore filiale e la reali zazione delle richieste dell’Immacolata, rivolte a Lourdes e a Fatima, e l’impegno per gli ammalati.
Il suo maturo senso di servizio ecclesiale lo porta a sottoporre
ai diretti Superiori in Segreteria di Stato il proprio progetto.
Il Sommo Pontefice Pio XII apprezza il suo intento e lo sostiene.
Novarese fonda, il 17 maggio 1943, la Lega Sacerdotale Maria-
na. Esattamente quattro anni dopo, il 17 maggio del 1947, assieme a Sorella Elvira Myriam Psorulla, dà vita ai Volontari della Sofferenza, a cui segue la Fondazione dei Silenziosi Operai della Croce (1 novembre 1950), e dei “Fratelli e Sorelle degli Ammalati” (15 agosto 1952). La valorizzazione della sofferenza  e la promozione integrale della persona sofferente, unite all’attuazione delle richieste dell’Immacolata presentate a Lourdes e a Fatima, costituiscono il carisma di tutte le Associazioni fondate da Mons. Luigi Novarese.
La formazione per un programma tanto esigente e fondamentale nella Chiesa, che si colloca nel mistero Pasquale di Cristo, presenta la necessità di iniziative specifiche: nel 1949, con l’esplicita volontà del Sommo Pontefice, dà inizio alla trasmissione radiofonica dedicata agli ammalati “Quarto d’ora della serenità”, in onda sulla Radio Vaticana; nel 1950 pubblica la rivista “L’Ancora”, mensile per la formazione degli aderenti al Centro Volontari della Sofferenza; nel 1979 pubblica “L’Ancora nell’Unità di Salute”, rivista bimestrale interdisciplinare su tematiche di pastorale della salute.
Nel 1952 mons. Novarese realizza il primo pellegrinaggio di Sacerdoti ammalati a Lourdes nel quale, contestualmente, vengono predicati gli Esercizi spirituali. Nello stesso anno tiene il Corso di Esercizi spirituali per ammalati nel santuario di Oropa (BI), durante il quale i partecipanti stessi chiedono di ripetere l’iniziativa in una casa senza barriere e adatta all’accoglienza dei disabili. Nasce la Casa “Cuore Immacolato di Maria”, a Re (VB), dedicata agli Esercizi spirituali per disabili seguendo il Metodo di Sant’Ignazio di Loyola. Tale attività si estende anche per il centro-sud Italia nella Casa “Maria Salute degli infermi” a Valleluogo di Ariano Irpino (AV), Casa Madre dell’Associazione, in quanto è il Vescovo mons. Pasquale Venezia a concedere il riconoscimento giuridico alla Comunità dei Silenziosi Operai della Croce.
Mons. Novarese, a Roma, trasferisce la sede della Direzione Generale da Piazza Monte Savello presso l’isola Tiberina, ad un luogo più spazioso in Via dei Bresciani.
Nel 1962, mons. Novarese riceve dalla Conferenza Episcopale
Italiana l’incarico di seguire l’assistenza religiosa negli ospe-
dali e case di cura. Svolge questo compito con grande solleci-
tudine, con spirito di fede e con molto sacrificio, raggiungen-
do il grande obiettivo del riconoscimento legislativo dell’assi-
stenza religiosa e spirituale nel Sistema Sanitario Nazionale.
Nel 1970 viene distaccato dalla Segreteria di Stato per poter
diventare il primo Direttore dell’Ufficio per l’assistenza reli-
giosa ospedaliera presso la Conferenza Episcopale Italiana.
Questi sono anni di grande sviluppo dell’apostolato attraver-
so anche iniziative nazionali e internazionali: convegni, pelle-
grinaggi, scuole di addestramento professionali per disabili.
Con l’estensione dell’Opera, anche i Silenziosi Operai della
Croce sono presenti con diverse basi per l’apostolato in vari
Paesi del mondo.
Nella Casa “Regina Decor Carmeli” a Rocca Priora (RM), dove si trova per qualche giorno di riposo, mons. Novarese muore il 20 luglio 1984. Le sue spoglie mortali oggi sono custodite nella Chiesa di Santa Maria del Suffragio a Roma.
Mons. Luigi Novarese ha accolto e donato il prezioso carisma per la valorizzazione della sofferenza e la promozione integrale della persona disabile. È stato testimone generoso nell’aiutare i sofferenti a scoprire la loro vocazione nella Chiesa e a valorizzare la loro dignità, non come oggetti di carità e destinatari di cure e di attenzioni, ma come soggetti attivi e responsabili, chiamati a svolgere il proprio compito per l’edificazione della Chiesa ed il rinnovamento della società con la santificazione del proprio dolore e l’apporto dell’apostolato.
Il contributo teologico e spirituale di Novarese, passando da una visione prettamente di assistenza a quella più propriamente di promozione e di visione olistica, trova piena accoglienza nel Magistero dei Pontefici e provoca il mondo scientifico e la cultura a dialogare e a misurarsi con la ricerca del senso del soffrire umano.
http://www.luiginovarese.it

giovedì 9 maggio 2013

da La Vita Casalese del 9 maggio 2013








 
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mercoledì 8 maggio 2013

Il grazie del responsabile tecnico del pellegrinaggio e l'invito a partecipare ad altri eventi Oftal

In qualità di responsabile tecnico sento il dovere di dire due parole sul pellegrinaggio a Lourdes appena terminato. Vi era l'incognita del viaggio in bus, però le risposte ricevute sono state molto confortanti e positive e per il futuro non si potrà che migliorare.
Mi auguro che per tutti sia stato un pellegrinaggio fruttuoso. Se si fossero verificati degli inconvenienti chiedo scusa assicurandovi però che abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Ringrazio tutti i pellegrini, assidui alle varie funzioni, il personale con tutti i vari responsabili e mi auguro che chi ha prestato servizio per la prima volta, possa essersi trovato bene, in modo da ritornare stabilmente nei prossimi anni. Ringrazio anche i medici e le infermiere, i sacerdoti e Sua Eccellenza Mons. Vescovo sempre disponibile.
Tanti sono andati  Lourdes con nel cuore desideri e speranze e non so se hanno avuto risposte             positive, ma sono sicuro che la Santa Vergine è e sarà sempre vicina a tutti.
Per ultimi, ma non ultimi, anzi, ringrazio di cuore tutti i nostri ammalati per la loro compostezza che ci fa molto riflettere. Loro sono l'essenza dell'OFTAL, senza di loro non esisterebbe la nostra associazione, quindi ricordiamoci di loro dopo il pellegrinaggio, anche soltanto con una telefonata…

Infine la nostra associazione oltre a Lourdes propone altri pellegrinaggi: il più imminente è Banneux
in Belgio dal 29 maggio al 2 giugno in bus e aereo. Quest'anno ricorre l'80° anniversario delle apparizioni a Mariette Becò scomparsa il dicembre scorso. Sarà presente in pellegrinaggio – oltre a Mons. Paolo Angelino - Sua Eminenza il  Cardinale Giuseppe Versaldi, già vescovo di Alessandria, e il Presidente emerito dell'OFTAL Mons. Franco Degrandi.
Poi pellegrinaggi a Fatima - Loreto e in Terra Santa, tutti con gli ammalati, tutti estremamente interessanti sia dal lato umano che spirituale.
Non mi resta che darvi un grande abbraccio a tutti e un arrivederci al prossimo anno.

Paolo Gallione

martedì 7 maggio 2013

Dal Monferrato del 7 maggio 2013

 


Ricordando Mons. Felice

Nove anni fa mancava Mons. Felice Moscone. Lo ricordiamo con immutato affetto, nella preghiera alla Vergine di Lourdes. Lui che aveva scritto la storia dell'Oftal nel libro "la santità è tutto", lui che era stato delegato vescovile Oftal per diversi anni, fino al '90, oltre che vicario generale della diocesi di Casale Monferrato.Nove anni fa mancava Mons. Felice Moscone. Lo ricordiamo con immutato affetto, nella preghiera alla Vergine di Lourdes. Lui che aveva scritto la storia dell'Oftal nel libro "la santità è tutto", lui che era stato delegato vescovile Oftal per diversi anni, fino al '90, oltre che vicario generale della diocesi di Casale Monferrato.

Pellegrinaggio spirituale... su Tv2000



Molte parrocchie hanno proposto momenti di preghiera in occasione del nostro Pellegrinaggio diocesano.
Ma il legame più forte è stato attraverso i “media”.


Tv2000 ha trasmesso ogni giorno la recita del Regina Coeli e del rosario alla Grotta in cui vi era quotidianamente una rappresentanza di monferrini oftaliani.

 
Tv Lourdes visibile in streaming all’indirizzo internet http://it.lourdes-france.org/tv-lourdes/ ha proposto i momenti salienti del pellegrinaggio: la messa alla Grotta, i rosari e il Regina Coeli, la Messa Internazionale, la Processione Eucaristica, il passaggio alla Grotta degli ammalati, la processione mariana aux flambeaux.