domenica 5 maggio 2013

Il pellegrinaggio 2013 a Lourdes

Sono soddisfatto. Sono molto soddisfatto.
Il Pellegrinaggio 2013 a Lourdes della mia diocesi, partiva con alcune incognite. Incognite che si sono rivelate poi molto positive.
Intanto la scelta del Consiglio direttivo di marzo di variare radicalmente il modo di arrivare a Lourdes, lasciando per il momento il treno, per optare per autobus attrezzati anche per il trasporto degli ammalati.
Scelta non isolata ma che nasceva anche dall’esperienza di diocesi che prima di Casale avevano compiuto lo stesso passo, con l’appoggio della sede centrale. 
Variare il mezzo di trasporto è non limitarsi all’ “abbiamo sempre fatto così” ma cercare una soluzione ideale per i tempi e per le esigenze dei pellegrini per proseguire quel legame a filo doppio che c'è tra Casale e il Santuario di Lourdes.
Legame che il tempo ha sedimentato e che Maria ha voluto con il miracolo ad Evasio Ganora nel 1950 e con il recente riconoscimento del 68^ miracolo lourdiano di suor Luigina Traverso, residente nella nostra diocesi.
Monsignor Rastelli ottanta anni fa chiedeva di “rendere più comodo e più veloce l’approdo dei malati a Lourdes”. E la risposta di oggi è il pullman; per confort e praticità è preferenziale rispetto al viaggio in treno.
Il viaggio diurno è durato molto meno, circa quattordici ore (incluse le lunghe e necessarie soste); il pranzo è stato un bel momento aggregante, seduti comodamente a tavola con un menu caldo e di qualità (e non con in grembo una scatola di cartone).
E poi abbiamo dormito una notte in più a Lourdes (e in un comodo letto…), e siamo tornati a casa mezza giornata prima, con il weekend per recuperare le forze per la settimana lavorativa alle porte.
Abbiamo anche fatto risparmiare i nostri pellegrini, e di questi tempi è necessario anche questo. Più confort e meno spesa!
C’è stata anche l’opportunità, avendo i nostri bus al seguito, di portare tutto il pellegrinaggio in “trasferta” a Bartrés. Gita fuori porta molto apprezzata, per conoscere un aspetto della vita di Bernadette che pochi avevano avuto in passato l’opportunità di vivere.
Il Consiglio Diocesano (totalmente unito in questa scelta) aveva auspicato, all’epoca della scelta, la speranza che questa decisione fosse compresa da tutti gli associati. E così è stato. Molti indecisi hanno aderito all’iniziativa e in controtendenza con i tempi e le previsioni del Santuario di Lourdes e di chi opera nel settore turismo, il numero dei partecipanti è cresciuto rispetto allo scorso anno di una trentina di unità.
Dieci bus insieme a fare una colonna di speranza che parte dalle colline del Monferrato e arriva ai Pirenei. Due bus attrezzati con le barelle e la possibilità di ancorare carrozzine. Altri con la pedana e altri ancora di business class con la possibilità di spazi ampi tra un sedile e l’altro. La possibilità di vivere sui bus momenti analoghi grazie a dvd appositamente realizzati che hanno aiutato alla preghiera e fatto trascorrere più velocemente i tempi del viaggio.
Nutrito il gruppo di famiglie che ha aderito al pellegrinaggio, in particolare dalla Scuola Paritaria Internazionale Sacro Cuore. Le famiglie hanno approfittato del ponte scolastico del primo maggio per far vivere l’esperienza di Lourdes e della Carrozza Bianca ai propri figli.
Confermata e apprezzata, con stabile numero di adesioni la possibilità di giungere a Lourdes in aereo.
Anche la prospettiva meteo, con previsioni di pioggia insistente per tutto il pellegrinaggio, ancora valida alla partenza da Casale è stata disattesa. La pioggia c’è stata ma solo a tratti e non ha in nessun modo creato problemi alle celebrazioni proposte e realizzate.
Il Pellegrinaggio diocesano a Lourdes “Maria porta della Fede” è stato guidato da Mons. Alceste Catella, il nostro amato Vescovo, in verità alle prese con una fastidiosa influenza che non gli ha comunque impedito di guidare la preghiera dei monferrini in questo "viaggio di fede e di speranza". 

Alberto Busto, presidente sez. Oftal Casale Monferrato
 

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