sabato 11 maggio 2013

Chi è Monsignor Luigi Novarese, oggi Beato


Luigi Novarese nasce a Casale Monferrato (AL) il 29 luglio 1914, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, da mamma Teresa, che avrà un ruolo fondamentale nel cammino di crescita e nelle scelte di Luigi, e da papà Giusto Carlo che muore all’improvviso di polmonite il 19 aprile 1915.
L’infanzia di Luigi non è molto diversa da quella di tanti bambini della sua età, nati in quel periodo. Certamente, però, oltre alle conseguenze della Guerra che ha stremato tutta l’Italia, rendendo dura la vita soprattutto dei poveri e di coloro che appartengono alla classe media, non si può negare che
la morte del papà abbia inciso ancor di più nella fatica quotidiana che mamma Teresa vive nell’accudire figli, suoceri, tre cognati, un podere a vigneto e la cascina di famiglia chiamata “la Serniola”.
Quando Luigi ha circa cinque anni, la sua famiglia lascia la cascina e si trasferisce in centro a Casale, poiché la fatica di mandare avanti la cascina supera le forze reali della mamma, che è costretta a dedicarsi a lavori saltuari per poter affrontare tutte le necessità economiche. Proprio in questo tempo, Luigi fa la sua Prima Comunione.
Luigi è un ragazzo vivace e intelligente che si butta a capofitto nella vita. Ha dei valori umani e spirituali forti, che lo rendono attento e sensibile.
All’età di nove anni, Luigi scopre di essere colpito da una gravissima forma di tubercolosi ossea, malattia per la quale, a quei tempi, non esisteva alcun tipo di cura. I medici non danno speranze e il male sembra avanzare in modo inesorabile. Ma né la mamma, né Luigi si lasciano vincere dai pareri
contrari alla guarigione e affrontano ogni sforzo per le cure.
La malattia costringe Luigi, nel 1930, ad un lungo ricovero nel Sanatorio “Santa Corona” di Pietra Ligure (SV).
In questo ambiente, a soli 16 anni, sperimenta la realtà di una sofferenza che tocca anche tanti giovani a lui vicini. Luigi
porta allegria e serenità anche ai suoi compagni ammalati,
seriamente esposti al pericolo dell’ozio, della disperazione e
dell’imprecazione nei confronti di Dio. In sanatorio Luigi im-
para a suonare il flauto e anima i compagni di dolore affinché
non si chiudano in se stessi e sul proprio male.
Mentre i medici continuano a non vedere alcuna possibilità di
recupero e a spegnere ogni speranza, Luigi decide di chiedere
a Don Filippo Rinaldi, Rettore Maggiore dei Salesiani, di far
pregare i suoi ragazzi dell’Oratorio di Valdocco (TO) al fine di
ottenere la guarigione per intercessione di Maria Ausiliatrice
e San Giovanni Bosco. Luigi promette in cuor suo di dedicarsi
completamente alle persone sofferenti. Dopo tre novene, il
17 maggio 1931, viene dimesso dal Sanatorio di Santa Corona
completamente guarito.
La morte di mamma Teresa, il 23 maggio 1935, costringe Luigi
ad una profonda riflessione sul suo progetto di vita, accom-
pagnato da P. Giovanni Ferro sua guida spirituale. Al rientro,
dopo un tempo di vacanza in Liguria, ha già nel cuore la deci-
sione: dedicherà la sua vita agli ammalati come sacerdote in-
vece che come medico.
Il Vescovo di Casale Monferrato, Mons. Albino Pella, lo acco-
glie prima nel seminario diocesano e poi decide di mandarlo
come alunno all’Almo Collegio Capranica di Roma.
Il 17 dicembre 1938, nella Basilica Papale di San Giovanni in
Laterano, Luigi riceve l’Ordine sacro del Presbiterato. Conti-
nua gli studi in vista della laurea in Diritto Canonico che di-
scuterà con esito positivo il 9 aprile 1943 presso la Pontificia
Università Gregoriana.
Chiamato a prestare servizio in Segreteria di Stato, viene assunto il 1º maggio 1942.
Il suo cuore è sempre rivolto al programma interiormente definito: l’amore filiale e la reali zazione delle richieste dell’Immacolata, rivolte a Lourdes e a Fatima, e l’impegno per gli ammalati.
Il suo maturo senso di servizio ecclesiale lo porta a sottoporre
ai diretti Superiori in Segreteria di Stato il proprio progetto.
Il Sommo Pontefice Pio XII apprezza il suo intento e lo sostiene.
Novarese fonda, il 17 maggio 1943, la Lega Sacerdotale Maria-
na. Esattamente quattro anni dopo, il 17 maggio del 1947, assieme a Sorella Elvira Myriam Psorulla, dà vita ai Volontari della Sofferenza, a cui segue la Fondazione dei Silenziosi Operai della Croce (1 novembre 1950), e dei “Fratelli e Sorelle degli Ammalati” (15 agosto 1952). La valorizzazione della sofferenza  e la promozione integrale della persona sofferente, unite all’attuazione delle richieste dell’Immacolata presentate a Lourdes e a Fatima, costituiscono il carisma di tutte le Associazioni fondate da Mons. Luigi Novarese.
La formazione per un programma tanto esigente e fondamentale nella Chiesa, che si colloca nel mistero Pasquale di Cristo, presenta la necessità di iniziative specifiche: nel 1949, con l’esplicita volontà del Sommo Pontefice, dà inizio alla trasmissione radiofonica dedicata agli ammalati “Quarto d’ora della serenità”, in onda sulla Radio Vaticana; nel 1950 pubblica la rivista “L’Ancora”, mensile per la formazione degli aderenti al Centro Volontari della Sofferenza; nel 1979 pubblica “L’Ancora nell’Unità di Salute”, rivista bimestrale interdisciplinare su tematiche di pastorale della salute.
Nel 1952 mons. Novarese realizza il primo pellegrinaggio di Sacerdoti ammalati a Lourdes nel quale, contestualmente, vengono predicati gli Esercizi spirituali. Nello stesso anno tiene il Corso di Esercizi spirituali per ammalati nel santuario di Oropa (BI), durante il quale i partecipanti stessi chiedono di ripetere l’iniziativa in una casa senza barriere e adatta all’accoglienza dei disabili. Nasce la Casa “Cuore Immacolato di Maria”, a Re (VB), dedicata agli Esercizi spirituali per disabili seguendo il Metodo di Sant’Ignazio di Loyola. Tale attività si estende anche per il centro-sud Italia nella Casa “Maria Salute degli infermi” a Valleluogo di Ariano Irpino (AV), Casa Madre dell’Associazione, in quanto è il Vescovo mons. Pasquale Venezia a concedere il riconoscimento giuridico alla Comunità dei Silenziosi Operai della Croce.
Mons. Novarese, a Roma, trasferisce la sede della Direzione Generale da Piazza Monte Savello presso l’isola Tiberina, ad un luogo più spazioso in Via dei Bresciani.
Nel 1962, mons. Novarese riceve dalla Conferenza Episcopale
Italiana l’incarico di seguire l’assistenza religiosa negli ospe-
dali e case di cura. Svolge questo compito con grande solleci-
tudine, con spirito di fede e con molto sacrificio, raggiungen-
do il grande obiettivo del riconoscimento legislativo dell’assi-
stenza religiosa e spirituale nel Sistema Sanitario Nazionale.
Nel 1970 viene distaccato dalla Segreteria di Stato per poter
diventare il primo Direttore dell’Ufficio per l’assistenza reli-
giosa ospedaliera presso la Conferenza Episcopale Italiana.
Questi sono anni di grande sviluppo dell’apostolato attraver-
so anche iniziative nazionali e internazionali: convegni, pelle-
grinaggi, scuole di addestramento professionali per disabili.
Con l’estensione dell’Opera, anche i Silenziosi Operai della
Croce sono presenti con diverse basi per l’apostolato in vari
Paesi del mondo.
Nella Casa “Regina Decor Carmeli” a Rocca Priora (RM), dove si trova per qualche giorno di riposo, mons. Novarese muore il 20 luglio 1984. Le sue spoglie mortali oggi sono custodite nella Chiesa di Santa Maria del Suffragio a Roma.
Mons. Luigi Novarese ha accolto e donato il prezioso carisma per la valorizzazione della sofferenza e la promozione integrale della persona disabile. È stato testimone generoso nell’aiutare i sofferenti a scoprire la loro vocazione nella Chiesa e a valorizzare la loro dignità, non come oggetti di carità e destinatari di cure e di attenzioni, ma come soggetti attivi e responsabili, chiamati a svolgere il proprio compito per l’edificazione della Chiesa ed il rinnovamento della società con la santificazione del proprio dolore e l’apporto dell’apostolato.
Il contributo teologico e spirituale di Novarese, passando da una visione prettamente di assistenza a quella più propriamente di promozione e di visione olistica, trova piena accoglienza nel Magistero dei Pontefici e provoca il mondo scientifico e la cultura a dialogare e a misurarsi con la ricerca del senso del soffrire umano.
http://www.luiginovarese.it

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