giovedì 25 marzo 2010

martedì 23 marzo 2010

venerdì 19 marzo 2010

Dal © Famiglia Cristiana del 14 Marzo 2010



Le "uova di Pasqua" sono in vendita anche presso la sede dell'Oftal di Casale Monferrato in Corso Valentino 149 a € 5,00, o attraverso i nostri volontari Oftal nelle diverse parrochhie.
Pasqua sta per arrivare, le uova stanno per finire...

giovedì 18 marzo 2010

mercoledì 17 marzo 2010

da "La Grande Famiglia" del 17 Marzo 2010



Il ricordo di Ernestina Valterza

Non è impresa facile ricordare la professoressa Ernestina Valterza e non certo perché mancino le idee. Al contrario si fa fatica a selezionare, nel ricco patrimonio delle memorie che ci ha lasciato, i tratti più significativi della sua figura.
Conobbi Ernestina nell’agosto del 1959 durante il viaggio di nozze in Val d’Aosta. girando per la Valle, mio marito mi condusse a Cogne per farmi conoscere una persona importante del Comune di Solonghello: la «sindachessa», che era pure insegnante nella scuola elementare del paese e soggiornava, per l’appunto, alla «Casa del Maestro». Fu molto ospitale, ci offrì un bicchierino di genepì e si dimostrò lieta di fare la conoscenza di una collega. Era di costituzione minuta, ma sicura e determinata nel suo modo di esprimersi e di fare.
Negli anni che seguirono ebbi modo di conoscere sempre meglio il suo carattere sempre allegro ed ottimista, animato da uno zelo che non le faceva risparmiare fatiche e sacrifici. Il primo gesto di estremo coraggio che Esterina compì, quando era giovane ragazza a Solonghello e del quale non si vantò mai, fu il contributo dato alla causa della Resistenza come staffetta partigiana. Animata dagli ideali di libertà come tutti i giovani di allora, e incurante dei pericoli cui andava incontro, fece numerosi viaggi in bicicletta fino a Biella per reperire il denaro da consegnare ai partigiani. Per fortuna tutto andò bene e fu premiata con una tessera ad honorem dal Comitato di Liberazione Nazionale. Di questi fatti siamo venuti a conoscenza solo negli ultimi anni della sua esistenza, perché, oltre ad essere sempre disponibile dinamica e intraprendente, era anche umile e non ricercò mai per sé onori o ricompense.
Finita la guerra riprese gli studi e si laureò in filosofia. Lasciò così la scuola elementare per insegnare alle magistrali di Casale, dove ormai si era trasferita. Ma il legame con Solonghello non si interruppe. Dal 1956 al 1960 ricoprì la carica di sindaco e poi quella di presidente dell’Ente Manacorda, dove funzionava la scuola materna affidata alle Suore di S. Eusebio di Vercelli. Io collaboravo con lui per amministrare il magro bilancio ed evitarne la chiusura. Organizzavamo lotterie e festicciole che lei, con il suo spirito creativo, sapeva sempre rendere belle e invitanti. Un inverno, finito il gasolio e mancando i soldi per un nuovo rifornimento, anticipò lei una grossa somma della quale non ebbe più la restituzione, ma fece finta di dimenticarsene.
A Casale la sua passione per il servizio assunse una dimensione ancora più ampia: ogni forma di umanità, carità, fratellanza la attraeva.
Fu assessore alla pubblica istruzione, responsabile diocesana del Centro Volontari della Sofferenza. Presidente delle ex allieve dell’Istituto Mazzone, il caro collegio dove aveva studiato e che le era rimasto sempre nel cuore. Questi gli impegni ufficiali ma quanti altri umili e nascosti saranno stati scritti solo sul libro di Dio! Tra questi ci fu certamente l’accompagnamento dei malati a Lourdes, dove si recò per ben 70 volte al servizio dell’Oftal. forse perché aveva sperimentato su di sé il mistero della sofferenza fisica, sapeva vedere in ogni malato un fratello da amare e da servire, prezioso agli occhi di Gesù che nel Vangelo ritiene fatto a sé tutto quello che facciamo agli altri. Ernestina aveva un suo modo speciale di vivere Lourdes, non si limitava all’assistenza dei malati, ma sempre sorridente e gentile e forte della sua esperienza di appassionato servizio oftaliano, sapeva intrattenere i pellegrini facendo loro conoscere tutti i segreti del santuario e della sua storia. anche in pellegrinaggio era insegnante, come lo era stata nella vita. Ma fece anche di più per infervorare i cuori alla conoscenza della meravigliosa storia di Lourdes: nel 1988 pubblicò il volumetto «Con Bernardette a Lourdes» con prefazione di Mons. Felice Moscone allora Vicario della Diocesi di Casale, nel quale racconta la storia di Bernardette e il messaggio di Maria attraverso le sue profonde meditazioni. Ma non è stato questo l’unico suo testo scritto. Non possiamo dimenticare i numerosi suoi articoli pubblicati sui bollettini dell’Oftal o di Casa Mazzone con i quali amava descrivere i momenti felici di incontri, viaggi o i ricordi della vita di collegio. Ora la sua penna e la sua voce tacciono. Sabato 30 gennaio il Signore l’ha chiamata alla vita eterna a cui a poco a poco si andava preparando con ammirevole serenità e con la lampada accesa, come le vergini prudenti. Ha terminato a 91 anni la sua esistenza densa di incarichi e responsabilità, vissuta sempre con spirito di sacrificio e grande umanità.
Siamo tristi cara Ernestina, per per la tua scomparsa, ma siamo certi che tu ora nel regno dei cieli sei pienamente felice insieme ai tuoi cari che ti hanno preceduta, a Bernadette, la veggente di Lourdes che tante volte hai additato ai malati e ai pellegrini come esempio di bontà e umiltà. Hai raggiunto la tua meta: il paradiso e puoi contemplare il volto di Gesù e di Maria che in terra hai amato e servito. Ci lasci un grande messaggio di vita: lo seguiremo ma tu continua ad esservi vicina, ad amarci e a guidarci.
La tua amica Gisella

- Ho incominciato il mio lavoro di insegnante elementare seguendo l’invito della maestra Ernestina a fare il doposcuola nella sua classe a Solonghello. Mi preparò lei stessa la domanda.
Poco tempo dopo mi chiese di seguire la trasmissione televisiva «Non è mai troppo tardi» con chi voleva ripassare o approfondire i programmi della scuola primaria.
Più volte mi propose semplici attività che arricchirono la mia esperienza.
Un giorno per caso la incontrai per una via di Casale; stava preparandosi per andare a Lourdes con il pellegrinaggio diocesano dell’Oftal. Chiacchierammo a lungo. Ad un certo punto i suoi occhi si illuminarono e mi chiese: «Sei già stata a Lourdes?» - «No» le risposi - «Non si può non andare» replicò. L’anno seguente partii per Lourdes. I giornali locali e non hanno ricordato le grandi doti e gli importanti incarichi affidati alla prof. Ernestina Valterza, io voglio solo ricordare semplicemente la gentilezza e il sorriso con cui ti invitava e ti incoraggiava a fare sempre più e sempre meglio. Grazie Ernestina.
Stefania Giorcelli

- Parlare di Ernestina Valterza dopo tutto quello che è stato scritto e detto sembra quasi superfluo. tanti sono stati i modi in cui è stata ricordata. C’è però un aspetto della sua vita così bello ed importante per lei e per la nostra comunità che vale la pena di ribadire. Come ha ricordato anche il Cardinale Poletto sono la sua dedizione ai malati, pur essendo anche lei parzialmente inabile e l’amore che era capace di donare, che rimarranno nel cuore di quanti l’hanno incontrata.
Ernestina è stata per moltissimi anni Ministro Straordinario dell’Eucaristia; lei che viveva la sofferenza sulla propria pelle, portava Gesù non solo nell’ostia consacrata, ma con tutto il suo «essere». Sapeva fermarsi ad ascoltare l’ammalato, rendersi partecipe delle sofferenze altrui, condividerne i problemi e pregare con fede. Era una volontaria della Sofferenza, l’apostolato fondato da Mons. Novarese, la certezza di essere anche lei parte del grande progetto d’Amore che Dio ha per l’umanità la rendeva forte e sicura e, ricordando S. Paolo, asseriva che era proprio perché era fragile, debole che era forte perché sostenuta dal suo Cristo.
Offriva la propria sofferenza, secondo le richieste della Madonna a Fatima e a Lourdes, per i peccatori, per quanti erano lontani e non vivevano il proprio essere cristiani.
Era una gioia stare con lei, parlare con lei un arricchimento; qualunque fosse l’argomento lui sapeva trovare il bello, il positivo.
Ringraziava ogni giorno il Signore per il dono della vita, anche quando la sofferenza era grande: «Perché... era una bella giornata di sole... perché cadeva la neve e sembrava danzasse... perché riceveva una telefonata...». Perché era certa d’essere amata da Dio.
Gabriella Crepaldi Celoria
(Parrocchia Assunzione di Maria Vergine di Oltreponte)

- Carissimo Don Renato, ho appreso la triste notizia della scomparsa della cara professoressa Ernestina Valterza e desidero farmi presente a te e alla comunità di Oltreponte per manifestare la mia partecipazione al lutto che ha colpito la famiglia Valterza.
La presenza della professoressa Valterza nella parrocchia di Oltreponte è sempre stata molto significativa sia per la testimonianza della sua limpida vita cristiana sia per la dedizione agli altri, soprattutto ai malati, che ha sempre offerto. Pur colpita lei stessa dalla malattia, che l’ha resa parzialmente inabile, non ha mai desistito dal dedicarsi alle persone ammalate e dal collaborare con la parrocchia, rendendosi sempre disponibili ad ogni richiesta di aiuto.
Pertanto ti chiedo di comunicare ai familiari della della professoressa e ai parrocchiani di Oltreponte la mia vicinanza di preghiera come suffragio per lei, per la quale nei prossimi giorni celebrerò una S. Messa, e come conforto e speranza cristiana per i parenti e la comunità tutta.
Con i più cordiali saluti
Card. Severino Poletto,Arcivescovo di Torino

mercoledì 10 marzo 2010

martedì 9 marzo 2010

da "Il Monferrato" del 9 Marzo 2010

L'Ave di Lourdes, versione gospel


L'Ave Maria di Lourdes nella versione arrangiata dal maestro Gianfranco Raffaldi, eseguita dal San Bartolomeo Gospel Choir di Vignale, da lui diretto durante il concerto benefico tenuto nella chiesa parrocchiale di San Germano di Casale Monferrato, domenica 7 marzo 2010, in favore della "carrozza bianca" della locale sezione Oftal

lunedì 8 marzo 2010

il fiore reciso

Quella mattina stavo leggendo un libro di Sergio Quinzio: “Domande sulla santità” che parlava di santi noti come don Bosco, Cafasso, Cottolengo e mi aveva colpito una frase che recitava così: «la santità ha come chiave la croce». Vidi quella croce sul Golgota, pensai a chi vive nelle terre povere dell’Africa, dell’India, del Bangladesh, dell’America latina. Pensai ai bambini lavoratori e militari, a bambine vendute sulle strade, a malati che hanno pesanti croci da portare…

Quello stesso giorno, avevo incontrato Luciano e Rossana, che mi avevano parlato di quel loro figlio, Stefano, che a diciannove anni li aveva lasciati in un dolore senza fine. Loro avevano un progetto: quello di ricordare quel figlio, con qualcosa che rimanesse nel tempo; perché fosse anche esempio per altri. Ripensai a quella croce che aveva pesato sulle spalle di un ragazzo così giovane. Lo ricordai in una rubrica di Famiglia Cristiana “l’angolo della speranza” il 5 luglio del 2009. Qualcuno mi lesse, mi cercò anche da lontano. A questo punto dovevo conoscere meglio Stefano, di cui avevo parlato in due riprese in quel mese di maggio dedicato a Maria, nel 2005. Dapprima parlando di un ragazzo strappato alla vita, poi parlando di quel funerale, con la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Zaccheo, con altri venti presbiteri e cinque frati cappuccini che allora governavano la parrocchia di Porta Milano. Avevo visto quella bara con quei fiori bianchi e gialli ed avevo pensato ad un altare. A distanza di anni pensavo a quella pesante croce che era sulle spalle di Stefano. Quel fiore reciso troppo presto era stato un esempio per i giovani, una luce in mezzo al buio. E allora ecco l’impegno di conoscerlo e di raccontare un po’ della sua storia.

^^

Stefano Bellan nasce il 17 gennaio 1986, ama il calcio, ha tanti amici, frequenta l’oratorio, ha una ricca spiritualità che lo avvicina a Dio. Suona il pianoforte e l’organo nella sua chiesa parrocchiale, anima le funzioni, è pieno di vita, finché un giorno, un brutto giorno del 2004… “Mamma ho un dolore all’inguine”. Si pensa e si spera in una cisti e invece è un tumore maligno della peggior specie che non lascia speranze di vita. Inizia la salita al calvario, il suo Golgota, sotto il peso di una croce pesantissima da portare, che lo accompagnerà fino al 10 maggio del 2005, quando appena tornato da Lourdes, dopo essersi purificato nelle piscine che sono addossate alla Grotta di Massabielle, Stefano nascerà per il Paradiso, concludendo la sua breve vita terrena.

Incontro più volte Rossana e Luciano, mi parlano di Stefano, mi consegnano documenti, fotografie, videocassette, i suoi e i loro scritti, le tantissime testimonianze di Michele, Mattia, Elia, Alberto, Elisa, Valentina, Petra, Marta, Marco, Andrea, Giulia, Sabrina, Iris, Salvina, Emi, Anna, Paola, Cristina, Fabio, Luca, Alice, Antonella, Valeria, Stefano, Diletta, Chiara, Alida, Micol, Mirco, Damiano il fratello maggiore, del suo barelliere Mauro Ganora, dei preti Branjo e Oscar. Soprattutto frate Oscar Comba, oggi parroco a Rosignano e San Giorgio. Per tutti Stefano è l’angelo custode. Ecco allora tornarmi in mente la santità. Tutti vorremmo essere santi. Perché santi non sono solo quelli del calendario, ma chi ci è giornalmente al nostro fianco, alla mamma, al povero, al più piccolo, che sa vivere nella luce del Cristo e dell’onestà, soffrendo anche, pagando di persona, condividendo con gli altri. E’ questo l’uomo o la donna della fede, della speranza, della carità. Io credo e non suoni bestemmia, che il Paradiso sia pieno di persone sante, trabocchi di gente buona come Stefano, mentre l’inferno sia quasi disabitato. Stefano è stato esempio per tutti noi, perché ha vissuto nella fede e nella sofferenza che qualche teologo mette spesso insieme, offrendo tutto al suo Gesù. Credendo sempre in lui e sentendolo sempre vicino. Stefano e ne parlo al passato, quando invece dovrei parlarne al presente, perché lui è qui, vivo tra noi; era buono con tutti, altruista, capace di grandi sogni come quello ipotizzato e non realizzato, di essere un uomo di Dio, un uomo al servizio di altri uomini, un uomo col saio o con la tonaca. Era animato da una fede incrollabile tanto da fargli dire: «Sto morendo, ma sono nelle mani di Gesù». Don Oscar Comba, di lui ha detto: “Ho conosciuto Stefano quando aveva dieci anni e quando tu o Signore lo hai inviato al nostro oratorio, mi sono subito accorto di avere di fronte, un angelo del tuo paradiso”. Ecco allora l’angelo custode, il fiore reciso di Porta Milano, il giovane che ci è esempio, che a Lourdes, appena uscito da quella piscina, pochi giorni prima di morire, dirà al papà Luciano, una frase che diventa smisuratamente grande ai nostri occhi e al nostro essere piccoli: “Ora sono pronto, sono purificato, in me c’è tanta sofferenza eppure tanta gioia. Sì la salute è molto importante, ma per me, prima c’è Dio”.

Stefano, per molti Ste, ha lasciato una sofferenza grande nei suoi familiari, ma non deve mancare la certezza che lui continua ad essere sempre con loro e tra noi. Lui era fatto per il paradiso.

Gigi Busto

Stefano Bellan il fiore reciso di Porta Milano


“Un libro scritto dagli amici di Stefano Bellan”

Sono passati quasi 5 anni da quel pellegrinaggio a Lourdes di inizio Maggio.

Ogni pellegrinaggio scrive nel nostro cuore emozioni ed esperienze di fede indimenticabili, che ci insegnano a crescere e a dare il giusto valore alle cose che la vita ogni giorno ci offre.

Stefano è un ricordo indelebile che oggi, come allora, vive nei nostri cuori.

Anch’io, come credo molti di voi, mi sono chiesto molte volte “perché”...

Leggendo il libro che narra la sua vita si trovano molte risposte, molti stimoli, esempi da seguire, fede, semplicità, amicizia, tante testimonianze scritte con il cuore.

Una frase che mi ha colpito particolarmente, scritta da Don Oscar Comba dice: “ Non ti chiedo Dio perché ce lo hai tolto, ma ti ringrazio per avercelo dato”.

Vi consiglio di leggerlo, perché Stefano ha ancora tante cose da insegnarci.

MG

domenica 7 marzo 2010

martedì 2 marzo 2010

La circolare del mese di marzo

Carissimi amici oftaliani,
si sta avvicinando il tanto atteso pellegrinaggio a Lourdes e come tutti gli anni cominciamo a preparare il nostro “bagaglio” di speranza, preghiera e di tanti buoni propositi da portare ai piedi della grotta da noi tanto amata.
Domenica 14 marzo è il termine della chiusura delle iscrizioni al Pellegrinaggio (25 aprile – 1 maggio). Vi chiedo di non tardare e di darci così lo spunto per capire il più presto possibile quanti saremo… tanti o pochi… saremo ai piedi della Vergine a ringraziarla, a pregarla, a chiederle ancora aiuto.

Una delle novità del pellegrinaggio di quest’anno è la proposta della divisa anche per i barellieri. Difficile capire a distanza, se qualcuno ha bisogno, se si tratta di un barelliere o di un pellegrino. Difficile capire se si tratta di un barelliere dell’Oftal… Con la divisa speriamo di rendere più semplici le cose.

In preparazione al pellegrinaggio sta per partire un breve corso di formazione rivolto al personale (tutto il personale, non solo quello che parte!!!), programmato con sei relatori in tre serate (venerdì 12 e giovedì 25 marzo e venerdì 9 aprile). Indispensabile partecipare alla formazione per essere pronti e capaci in pellegrinaggio. Del corso dal titolo “Con l’Oftal accanto ai malati” è allegato il programma.

Ma qualcuno non potrà partire e prendere quel treno… a loro l’invito a partecipare al Pellegrinaggio Spirituale che propone la possibilità di pregare idealmente davanti alla grotta di Lourdes… da casa; consente di vivere a distanza, il Pellegrinaggio, in preghiera e in sintonia con chi è a Lourdes.
Quest’anno il Pellegrinaggio Spirituale avrà un programma rinnovato che partirà la sera di Santa Bernadette (venerdì 16 aprile) con l’apertura ufficiale.

Intanto in questi giorni di Quaresima inizia la vendita delle uova di Pasqua per beneficenza. Si possono prenotare presso la sede. Costeranno come in passato € 5.

Appuntamenti dei prossimi giorni :
- Venerdì 5 marzo alle 21: S.Messa del primo venerdì del mese e incontro mensile presso la Parrocchia di Mirabello;
- Domenica 7 marzo alle 18 nella Parrocchiale di San Germano: Concerto benefico della corale “San Bartolomeo Gospel Choir” di Vignale in favore della Carrozza Bianca e presentazione del libro "Stefano Bellan il fiore reciso di Porta Milano", la storia di Stefano raccontata dai genitori e dagli amici attraverso scritti, immagini e testimonianze. Una storia che si è conclusa troppo presto, proprio al ritorno dall'ultimo viaggio a Lourdes... Il libro è in vendita in sede.
- Lunedì 15 marzo alle 21: Visita alla Fiera di San Giuseppe

Ricordandoti che ad aprile salterà l’appuntamento del primo venerdì del mese (che cade il Venerdì Santo) ti comunichiamo che sono in preparazione per il periodo post pellegrinaggio la partecipazione a due eventi:
- l’ostensione della Sindone (mercoledì 12 maggio).
- la rievocazione storica della Passione di Cristo a Sordevolo (Bi) in estate.

Su internet all'indirizzo oftalcasale.blogspot.com e alla nostra pagina di Facebook gli aggiornamenti delle nostre iniziative. Si possono ricevere mail di aggiornamento anche comunicando il proprio indirizzo alla nuova mail oftalcm@yahoo.it.

Sperando che si possa insieme vivere molti di questi appuntamenti proposti, ti salutiamo cordialmente.

Il consiglio diocesano

I referenti Oftal dei paesi

A TUTTO IL PERSONALE OFTAL
RESIDENTE NEI PAESI DELLA DIOCESI DI CASALE MONFERRATO

Carissimi,
l’invio di questa lettera allegata alla “circolare” tratta un argomento molto importante per cercare di migliorare la vita associativa della nostra OFTAL Casalese, e quindi vi invitiamo a leggere e considerarne il contenuto con molta attenzione.
Il tema che vogliamo proporvi, già preannunciato durante l’assemblea generale del 10 Gennaio a Crea ridiscusso e approvato all’unanimità in sede di consiglio direttivo in data 09 Febbraio 2010, è quello dei REFERENTI DEI PAESI.
La figura del referente (o rappresentante) OFTAL del paese ha e avrà lo scopo di migliorare la comunicazione tra la sede di Casale e tutti i paesi e le parrocchie della nostra diocesi.
Migliorare la comunicazione non vuol solo dire spedire qualche lettera in più durante l’anno, ma maggior coinvolgimento alla vita associativa, condivisione di progetti e di iniziative, proposte da valutare in sede di consiglio, suggerimenti, segnalazioni , ecc.
Per “dare voce” ai referenti verranno organizzati degli incontri quadrimestrali con il consiglio direttivo: incominceremo con 2/3 riunioni all’anno, poi valuteremo insieme come procedere in futuro.
Con la presente chiediamo al personale di ogni paese di consultarsi a livello locale e parrocchiale con gli altri volontari OFTAL al fine di individuare e proporre il proprio referente, o eventualmente confermare il referente attuale, già presente in alcuni paesi da anni.
Dove la presenza di Dame o Barellieri è numericamente ridotta, si potrà coordinare questa consultazione con paesi vicini e nominare un unico referente che rappresenterà più realtà locali.
Naturalmente l’individuazione della persona disponibile a questo tipo di collaborazione dovrà avvenire previa consultazione del personale del paese, anche solo telefonica, e comunicata al presidente di sezione Alberto Busto.
Il pellegrinaggio a Lourdes, dal 25 Aprile al 1 Maggio, potrà essere occasione di confronto tra di voi e di decisione su chi proporre. Il consiglio direttivo è fiducioso sulla collaborazione di tutti.
La scelta del referente dovrà pertanto essere comunicata o a Lourdes, o nella settimana immediatamente successiva per poter procedere già in estate con quanto sopra descritto.
Questa iniziativa vuole rafforzare la comunicazione e il coinvolgimento tra la sede OFTAL della sezione di Casale e i paesi, soprattutto i più decentrati di una diocesi molto vasta come la nostra; è un’opportunità da non perdere se vogliamo cercare di migliorare il nostro volontariato.
Per questo ringraziamo sin da ora tutti coloro che si renderanno disponibili a questo “incarico”, che servirà principalmente a mantenere “viva” la nostra associazione.

Cordialmente
Il consiglio diocesano