sabato 14 aprile 2012

Pregare il rosario con Bernardetta - Tema dell’anno 2012

Con questo nuovo tema annuale, e guidati da Bernardetta, completiamo il percorso triennale sulla preghiera.
Nel 2010 : Fare il Segno della Croce con Bernardetta.
Nel 2011 : Pregare il Padre Nostro con Bernardetta.
Perciò, nel 2012 desideriamo mettere la preghiera del rosario, nella luce di Bernardetta, quella luce che avvolgeva la Madre di Dio durante le apparizioni e che è la luce che Dio ci dà per mettere i nostri passi nei passi del Figlio.
« Sentii un rumore come un colpo di vento », ecco come Bernardetta ha descritto l’inizio delle Apparizioni; l’inizio di quei fatti che sono alla base di ciò che è Lourdes oggi. Come nella Pentecoste per gli Apostoli, anche Bernardetta è illuminata dallo Spirito Santo perché possa contemplare, interiorizzare, prendere parte e quindi testimoniare il mistero di salvezza per tutta l’umanità.
In questo processo, Maria la Madre di Dio, diventerà un vera maestra di vita spirituale per questa ragazza. Con la sua presenza, le sue parole ed i suoi gesti, introdurrà poco a poco, Bernardetta, nella contemplazione del mistero di suo Figlio, il Redentore del mondo.
Il segreto di questa “pedagogia mariana” si trova innanzitutto nell’accoglienza reciproca che queste due ragazze, Maria e Bernardetta, si scambiano l’una all’altra.
Accogliendo Maria, Bernardetta accoglie il Cristo: «com’è che venga a me la madre el mio Signore?»  (Lc.1,42) e accogliendo Bernardetta, Maria, accoglie il Cristo: «quanto avete fatto a uno di questi piccoli,
l’avete fatto a me» (Mt. 25,40). Il sigillo di questa alleanza, di questo incontro e di questa amicizia, si trova nel segno della croce. “ Il segno della croce è come la sintesi della nostra fede. ” (Benedetto XVI : 14 settembre 2008).
L’altro segreto di questa “Viae Mariae” sarà la preghiera del rosario, poiché sarà come il sostegno di quegli incontri. Innanzitutto, un sostegno pedagogico perché tutte le preghiere conosciute da Bernardetta, che
all’epoca ignorava quasi tutto della religione, si trovano contenute in questa devozione tradizionale della Chiesa. E poi,un sostegno spirituale, perché è anche con questa preghiera semplice e facile che i cristiani
possono contemplare lo sviluppo dei misteri della vita del Cristo. Infatti, ciò che Maria affida e condivide con Bernardetta, è la propria esperienza di discepola del Cristo, la sua esperienza di vita cristiana. «I ricordi di Gesù, impressi nel suo spirito, l’hanno accompagnata in ogni circostanza... e sono questi ricordi che, in certo senso, costituiscono il « rosario » che lei ha recitato costantemente tutti i giorni della sua vita terrestre». (Giovanni Paolo II; Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, n°11, 2002)
E’ così che Maria, maestra di vita spirituale e Bernardetta, figlia di Maria, figlia del Padre e discepola del Cristo, inaugurano ed aprono la porta di questa splendida “scuola di preghiera” che ci è dato a Lourdes da
154 anni. Con la recita della corona del rosario di milioni di pellegrini, oggi come ieri, tanto nel santuario, come altrove, tanto con i vari mezzi di comunicazione come nel segreto, si ha la possibilità di continuare
a imparare e fare proprie le ricchezze insondabili del mistero del Cristo.
Tenuta in conto la buona tradizione instaurata da un certo numero di anni, questo testo basico vuole aiutare i pellegrini a vivere quattro giorni intensi di pellegrinaggio.
Per questi quattro giorni, la contemplazione dei misteri del rosario, con una serie di misteri al giorno, e senza tenere conto di un ordine cronologico ma pastorale, sono un’ottima guida: i misteri gaudiosi, dolorosi,
gloriosi e luminosi, trovano il loro riflesso nelle Apparizioni e nel messaggio di Lourdes.

1. MISTERI GAUDIOSI
L’ Annunciazione, LaVisitazione, La Nascita di Gesù, La Presentazione al Tempio, Il Ritrovamento di Gesù nel Tempio.
Contemplare l’Emmanuele «il Dio con noi».
L’annuncio di un figlio che nascerà ad una coppia e in una famiglia, non lascia mai nessuno indifferente. È il mistero della vita nella sua integralità che viene trasmesso, è la vita che è affidata all’umanità. I sentimenti suscitati dalla nascita di questo figlio si divideranno, però, tra la gioia di questa nuova presenza e l’incertezza del futuro.
La contemplazione dei cinque misteri gaudiosi è segnata da un evento fondamentale, quello dell’Incarnazione: Dio si fa uomo nella persona di Gesù. Infatti, questi misteri si sviluppano attorno alla persona dell'Emmanuele, «il Dio con noi » e di Maria, chiamata fin dall’inizio del vangelo ad essere non soltanto la madre del Figlio secondo la carne, ma a generarlo con la fede nel profondo del proprio cuore.
Quest’evento è caratterizzato dalla gioia. Le prime parole rivolte dall’angelo Gabriele a Maria sono già un invito alla gioia: «Rallegrati Maria ». In lei, è tutta l’umanità che è toccata da quest’invito alla gioia. Nello stesso modo che nel suo «Fiat», così è anche in questo invito che tutta l’umanità è chiamata a fare la volontà di Dio. I racconti evangelici della Visitazione e della Nascita di Gesù sono anch’essi attraversati da un clima di gioia. Giovanni Battista “sussulta di gioia” nel seno di Elisabetta, sua madre (Lc.1,44). A Betlemme, gli angeli
annunceranno ai pastori “una grande gioia” (Lc.2,10).
Questa gioia, frutto della presenza di Dio fatto uomo fra noi, trova la sua fonte in un evento completamente  nuovo: questo bambino è venuto nel mondo per compiere la volontà del Padre e far dono della propria vita sulla croce in riscatto dell’umanità. Infatti, i misteri della Presentazione e del Ritrovamento di Gesù nel Tempio anticipano già il mistero della croce. Il bambino “sarà un segno di contraddizione” (Lc. 2,34), lui deve occuparsi «delle cose del Padre » (Lc. 2,49) «ed una spada trafiggerà il cuore di Maria» (Lc. 2,35). Maria che “conservava tutte queste cose nel suo cuore” inizierà così un lungo pellegrinaggio al seguito del Figlio.
Come gli apostoli e come ogni uomo che viene al mondo, Bernardetta è stata chiamata alla contemplazione e alla più alta delle contemplazioni, contemplare Dio. L’evangelista S. Marco ci dice: «Poi (Gesù) salì sulla montagna e chiamò a sè quelli che volle». «Essi Lo seguirono, per stare con lui...»(Mc. 3,13). Prima di affidare una qualsiasi missione ai suoi discepoli, il Signore li chiama «per stare con lui».
Nello stesso modo, in un primo tempo, Maria invita Bernardetta “a stare con lei”. Ciò spiega il silenzio e la preghiera che caratterizzano le prime sette apparizioni. Questo silenzio è indispensabile perché ci possa essere il dialogo e, allo tempo stesso, perché le parole pronunciate possano essere comprese e realizzate. Durante la terza apparizione, Maria pronuncerà tre frasi: “Non è necessario”, “Volete farmi la grazia di venire qui per quindici giorni?”; “ Non vi prometto la felicità in questo mondo ma nell’altro”.
Queste tre frasi sono in se stesse impregnate della gioia della Buona Notizia che la Madre di Dio vuole condividere con Bernardetta, e allo stesso tempo [esprimono] l’esigenza della radicalità del Vangelo. Benché la prima di queste frasi sia una risposta alla domanda di mettere per iscritto il proprio nome, mette allo stesso tempo in evidenza la pedagogia di Maria. Per il momento, ciò che più importa è «la gioia dell’incontro». «Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt. 4,4)
In cambio, “venire qui per quindici giorni” è quel tanto necessario affinchè si possano consolidare la relazione e l’amicizia tra le due ragazze... In questo modo, potrà svilupparsi la catechesi di Maria, che era già cominciata nel silenzio e nella preghiera. Tuttavia, questo non significa che spariranno le difficoltà,
poiché varie volte, durante la quindicina delle apparizioni, Bernardetta dovrà ricordare a se stessa e agli altri il suo impegno, la sua promessa di fedeltà: “Ho promesso di andare”.
Inoltre, quest’invito comporta un altro elemento importante: quello della libertà. Invitandola Maria rischia il tutto per tutto in attesa della risposta di Bernardetta. Come esiste una gioia in Maria per aver trovato
“grazia agli occhi di Dio”, così Bernardetta manifesta la propria gioia per avere incontrato Maria. Nello stesso modo in cui Maria prova gioia per avere pronunciato il suo “sì” all’invito dell’angelo, così si può dire di questa
ragazza per avere risposto “sì” all’invito della Signora.
La risposta positiva a quest’invito ha una conseguenza: “la felicità di un altro mondo”. Quest’altro mondo è all’interno stesso di questo mondo. E questa felicità si trova al centro stesso della relazione che sta nascendo
tra queste due ragazze. E lo scopo di questa relazione consiste nel vivere secondo i frutti dello Spirito: carità, pace, servizio, bontà, fiducia negli altri, controllo di sé e dolcezza (Gal.5,22-23).
Un pellegrinaggio è un tempo propizio per la gioia dell’incontro, ma è anche un momento esigente. L’incontro suppone: prendere l’iniziativa, andare alla ricerca dell’altro, mettere costantemente la carità al centro di tale incontro.
Il frutto di quest’esperienza di comunione è la presenza del Signore nel cuore del pellegrinaggio.
Domande che possiamo farci
• Chi mi ha insegnato a recitare il rosario ? In quali circostanze? Lo recito: da solo, in  famiglia, con altre persone, tutti i giorni, di tanto in tanto, nelle feste della Madonna ?
• Il fatto di essere cristiano è motivo di gioia nella mia vita ? Gli insegnamenti del Vangelo aprono la mia vita su altre realtà? La preghiera è vero mezzo nella mia ricerca di Dio ? Mi incontro con altre persone per pregare e meditare la Parola di Dio ? Per condividere la mia Fede ?
• Mi sforzo per rinnovare in profondità il mio cuore per vivere il mio impegno di cristiano ? A Natale ? A Pasqua ? In ogni messa ? Tutti i giorni ? Prima di ogni decisione importante ?
Gesti da fare durante il pellegrinaggio
All’inizio della prima celebrazione del pellegrinaggio invitare i pellegrini a darsi un saluto semplicemente perchè provano la gioia di fare insieme il percorso di un pellegrinaggio.
In piccoli gruppi recitare i misteri gaudiosi del rosario.
Dopo il pellegrinaggio 

Una espressione del Vangelo può aiutarci ad entrare nella gioia della radicalità della vita cristiana : « Niente è impossibile a Dio » (Lc.1,37).

2. MISTERI DOLOROSI
l’ Agonia di Gesù. La Flagellazione. L’Incoronazione di spine. Gesù caricato della croce. La crocifissione e la morte di Gesù sulla croce.
Contemplare il servo di Dio. “Ecce Homo”.
I misteri dolorosi nella recita del rosario sono, sia un invito a contemplare il punto culminante della rivelazione dell’amore di Dio, sia la salvezza che è offerta a tutta l’umanità.
La preghiera di Gesù nel Getsemani: «Sia fatta non la mia, ma la tua volontà!» (Lc. 22,42) esprime “il sì” che cancella “il no” dei nostri progenitori. Ed è questa adesione alla volontà del Padre, nel suo aspetto di ricerca dolorosa, che appare anche negli altri misteri. Nella contemplazione dell’Ecce Homo si rivela non soltanto l’amore misericordioso di Dio ma anche tutta la fragilità dell’uomo.
Ed è Maria ai piedi della croce che ci aiuta a penetrare nella profondità del grande mistero della redenzione dell’uomo con l’obbedienza amorosa di suo Figlio.
Alla Grotta di Lourdes, Maria introduce Bernardetta nel vangelo. La catechesi di Maria raggiunge Bernardetta in ciò che è: la sua condizione umana segnata dal peccato. Allo stesso tempo, è raggiunta nella
sua realtà: la sua povertà, la sua ignoranza, la sua malattia, la sua miseria. Durante le apparizioni penitenziali (8a -11a) su richiesta della Signora, Bernardetta realizzerà tre gesti: camminare in ginocchio e baciare il suolo della grotta, mangiare alcune erbe e imbrattarsi il viso di fango.
Questi gesti biblici, eminentemente penitenziali, ci rimandano ai grandi momenti della Passione del Figlio di Dio. Le erbe amare del libro dell’Esodo ci ricordano la cena dell’agnello con il quale il popolo ebreo cercava di attirarsi i favori di Dio: “Il dieci di questo mese, si prenda un agnello per famiglia, un agnello per casa. In tutta l’assemblea della Comunità di Israele, lo si immolerà al calar del sole. Si prenderà del sangue, che sarà messo sui due stipiti e sull’architrave delle case dove lo si mangerà.
Si mangerà la sua carne nella notte, la si mangerà arrostita al fuoco, con pani senza lievito ed erbe amare. “(Es.12,1) Il fango che sporca il viso di Bernardetta è l’immagine del “servo sofferente di Dio” di cui ci parla il profeta Isaïa. Il fatto di camminare in ginocchio e di baciare il suolo della Grotta ci riporta all’annullamento del Cristo: «Egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. » (Fil. 2,6-8)
Questi gesti realizzati da Bernardetta in modo ripetuto hanno un scopo concreto: farci scoprire un’altra realtà. Camminare in ginocchio e baciare il suolo, è un gesto di umiliazione che manifesta il riavvicinamento e l’amore verso il suolo della Grotta. Gli altri due, mangiare l’erba e scavare nel fango, esprimono il desiderio di liberare questa terra. Occorre passare per questa purificazione perché possa apparire quel che è nascosto e che è il vero tesoro: la sorgente. Bisogna amare l’uomo, figlio di Dio, che è peccatore e liberarlo dal peccato, affinchè possa scoprire nel suo cuore la sorgente d’amore e della carità, perchè l’uomo è stato creato ad immagine e somigianza di Dio: “andate alla fonte, bevete e lavatevi”, dirà Maria a Bernardetta il 25 febbraio durante la nona apparizione. Nella contemplazione del Figlio dell’Uomo sfigurato, coronato di spine, insanguinato, noi contempliamo la storia tragica degli uomini. Ma al tempo stesso, nel Figlio dell’Uomo si manifesta l’amore di Dio per l’umanità: «ma uno dei soldati, con la lancia, gli trafisse il costato e ne uscì sangue ed acqua » (Gv.19,34).
“Pregate Dio per la conversione dei peccatori” dirà la Signora a Bernardetta il 24 febbraio 1858. Queste parole che marcarono profondamente la vita di questa ragazza le consentiranno di avanzare in modo deciso
verso l’amore per Dio e per i fratelli. Bernardetta sa con coscienza lucida di essere una comune e solidale peccatrice come tutti. Le sue ultime parole su questa terra rivolte alla Santa Vergine saranno: “pregate
per me, povera peccatrice”. Ma come esiste una comunione tra gli uomini a livello del peccato, esiste anche una comunione a livello della carità. È la preghiera che ci permette di purificare i nostri sentimenti per dare al prossimo il meglio di noi stessi. «Là dove abbonda il peccato, sovrabbonda la grazia» (Rm. 5,20)
Abbiamo tutti bisogno di questa purificazione dei nostri sentimenti e delle nostre parole per poter comunicare con i nostri fratelli, non a livello della nostra superficialità ma a livello della sorgente della carità in noi assopita. Come per la Samaritana, la nostra conversione è possibile se prestiamo fede alle parole del Cristo: «... chi berrà dell’acqua che io gli darò diventerà in lui fonte d’acqua che zampilla per la vita eterna ». (Gv. 4,14
Domande che possiamo farci
• In quali circostanze ho scoperto la fragilità della vita? Una ferita ? una frustrazione ? la malattia ? un insuccesso ? un vizio ? una schiavitù ?
• Ricordo qualche profonda liberazione avvenuta nel mio cuore? Qualcuno mi ha aiutato ? qualcuno mi ha accompagnato ? ho chiesto che si pregasse per me ?
• Ho ringraziato Dio e gli altri per l’aiuto ricevuto ?
• Presto aiuto alle persone che hanno delle difficoltà nella vita ? (fisiche o morali). Sono un segno di conforto e di speranza ? Mi interesso delle persone che soffrono ?
• Ho fatto qualcosa per loro? Mi ritrovo con altri con lo scopo di aiutare quelli che soffrono ?
Gesti da fare durante il pellegrinaggio
Partecipare alla Via Crucis. in piccoli gruppi recitare i misteri dolorosi.
Dopo il pellegrinaggio
Questa espressione dell’apostolo Paolo potrebbe orientare la riflessione: « completo nella mia carne ciò che manca alla Passione del Cristo » (Col.1,24).
Questa espressione di Bernardetta può aiutarci nel nostro percorso di conversione :
« Quel che riguarda me, non mi riguarda più ».

3. MISTERI GLORIOSI
La Risurrezione, l’Ascensione, La Pentecoste. L’Assunzione di Maria. L’Incoronazione di Maria. Contemplare il Risuscitato.
Contemplando il Cristo Risuscitato, il cristiano riscopre il fondamento della Fede.
Al tempo stesso, la risurrezione mette in risalto la gioia dei primi testimoni: Maria Maddelena e i discepoli di Emmaus. Come pure gli Apostoli, che dopo l’Ascensione di Gesù ritornano a Gerusalemme «pieni di gioia» (Lc. 24,52) «una gioia che nessuno potrà loro rapire» (Gv. 16,22) La Madonna appare intimamente associata a questa gioia. « Gli Apostoli erano assidui alla preghiera, con Maria, la Madre di Gesù». (At. 1,14) E’ per questo che i misteri dell’Assunzione e dell’Incoronazione, sono come la conseguenza del saluto dell’Angelo:
«Rallegrati Maria»
“ Nel terzo mistero glorioso, il Rosario pone al centro di questo percorso glorioso del Figlio e di sua Madre la Pentecoste, mostrando il volto della Chiesa come una famiglia unita a Maria, ravvivata dalla potente effusione dello Spirito e pronta per la missione evangelizzatrice” (Giovanni Paolo II).
In questo modo, i misteri gloriosi aprono il cuore dei credenti verso l’attesa di un cielo nuovo e di una terra nuova. Così, costituita come popolo di Dio, la Chiesa percorre lungo la storia, il pellegrinaggio dell’umanità.
Il 18 febbraio 1858, giorno della terza apparizione, Bernardetta è invitata “a venire qui durante quindici giorni”. Il martedì 2 marzo 1858, durante la tredicesima apparizione, Bernardetta è invece mandata “a dire ai sacerdoti che si costruisca qui una cappella e che si venga in processione”.
Tra la chiamata e l’invio, Maria e Bernardetta si sono incontrate già dieci volte.
Durante questi incontri alla ragazza non è stato affidato nessun compito. Ma sono stati dieci incontri segnati dalla gioia “di stare con Maria”. Dieci incontri in cui Maria ha invitato Bernardetta alla scoperta di suo Figlio nel mistero della croce. 
E’ questa relazione tra le due giovani che in modo imprevedibile avviene l’apertura a tutta la Chiesa, a tutta l’umanità: “andate a dire ai sacerdoti”. Come Maria Maddalena e i discepoli di Emmaus furono inviati ad annunciare agli apostoli la Buona Notizia della Risurrezione, così anche Bernardetta è inviata dalla Signora ad annunciare “ai sacerdoti”, cioè alla Chiesa, la necessità di costruire una cappella e venire in processione.
Solo la Chiesa, assistita dallo Spirito Santo, ha il potere di far sì che una grazia singolare ricevuta da una persona possa arrivare alla portata di tutti. Perché Essa ha ricevuto il potere di rendere possibile il fatto che tutti abbiano accesso alla salvezza. E’ così che la grazia ricevuta da Bernardetta, è concessa a tutti, ovunque e per sempre..
Costruire la cappella e venire in processione significa edificare il Popolo di Dio, Corpo del Cristo e Tempio dello Spirito. Ma queste parole sono anche un invito a lasciare la Chiesa fare in modo che possa realizzare la sua opera. Con la proclamazione della Parola di Dio e la celebrazione dei sacramenti, la Chiesa continua a costruire la cappella. Convocando alla processione, la Chiesa continua ad invitare l’umanità ad accedere al mistero del Cristo e fino alla fine: il cielo e la glorificazione con la vita eterna.
Domande che possiamo farci
• Chi mi ha insegnato il catechismo ? Me la sentirei di insegnare il catechismo ?
• Attraverso quali gesti concreti partecipo alla vita della Chiesa ? I sacramenti ? Un’istituzione, associazione o movimento di Chiesa ? Mi faccio conoscere come cristiano ? Ho ricevuto una formazione cristiana ? Ho cercato di crescere e formarmi nella Fede ?
• Conosco qualche sacerdote ? Conosco i cristiani della mia parrocchia ?
• Sono il primo testimone della Fede per i figli ? Mi sono mai posto la questione della loro educazione cristiana?
• I miei principi, le mie parole, le mie decisioni, i miei atti, esprimono speranza? Intendo cercare per me stesso e per gli altri ciò che è meglio per crescere e nella carità e unità ?
Gesti da fare durante il pellegrinaggio
Partecipare alla messa internazionale (mercoledì e domenica) e alle processioni (eucaristica e aux flambeaux) come un segno dell’unità e della diversità della Chiesa inviata per
annunciare il Vangelo a tutte le nazioni. In piccoli gruppi recitare i misteri gloriosi.
Dopo il pellegrinaggio
Una espressione di Gesù: « Le mie parolesono Spirito e Vita »
Queste parole di Bernardetta: « Sono stata incaricati di dirvelo e non di farvelo credere ».

4. MISTERI LUMINOSI
Il battesimo di Gesù. Le nozze di Cana. L’annuncio del Regno di Dio, la Trasfigurazione, l’Istituzione dell’Eucaristia.
Contemplare il Cristo Trasfigurato. Cristo è “la luce del mondo” (Gv. 8,12).
In realtà, è tutto il mistero del Cristo che è luce. E la visibilità di questa luce si manifesta durante la sua vita pubblica quando annuncia il Vangelo del Regno. Così nei misteri della luce del rosario abbiamo accesso
alla rivelazione del Regno ormai presente nella persona di Gesù. «In questi misteri, ad eccezione di quello di Cana, Maria è presente soltanto sullo sfondo ». (Giovanni Paolo II). Tuttavia, le parole di Maria “Fate tutto quello che vi dirà” (Gv. 2,5) sono il sottofondo mariano anche negli altri misteri luminosi: «Questi è il Figlio
prediletto»; con il suo Battesimo; «Ascoltatelo » con la sua Trasfigurazione (Mc 9,7); «Fate questo in memoria di me» con l’Istituzione dell’Eucaristia (Lc. 22,19).
L’11 febbraio 1858 Bernardetta già marcata dall’asma, la miseria, la fame, si reca davanti a una grotta umida e buia alla ricerca di legna secca e ossa. E’ in quel momento specifico, dopo aver sentito «un colpo di
vento» che rivolge il suo sguardo verso la Grotta e vede una signora vestita di bianco e circondata di luce. Durante le diciotto apparizioni Bernardetta vede la luce e questa si riflette sul suo volto che diventa così
il segno della luce.
Anche Maria riflette la luce di Colui che è la luce, il Cristo. E se Bernardetta riflette questa luce sul suo volto è perché il suo cuore è illuminato da questa luce. Al tempo stesso, questa luce gli mostra le oscurità del suo cuore. È per questo che la ragazza, il sabato seguente, cercherà il rev. Pomian, per confidargli l’esperienza straordinaria appena vissuta. Quest’incontro con il sacerdote è molto significativo, poiché ci consente di capire che questa stessa luce vista alla Grotta si trova nella vita sacramentale, nella vita come Chiesa: «Cristo è la luce dei popoli». (Questo sacro Concilio ... desidera dunque ardentemente, annunciando il Vangelo ad ogni creatura (Mc 16,15), illuminare tutti gli uomini con la luce del Cristo che risplende sul volto della
Chiesa Lumen Gentium n° 1).
Fin dalla terza apparizione, Bernardetta porterà una candela accesa. Questa candela le servirà, fin dall’inizio delle apparizioni, ad illuminare il cammino che la conduce a Massabielle. Ma poco a poco, questa candela
prenderà ben altro significato. All’inizio, la candela sarà il ricordo del proprio Battesimo, che lei è figlia di Dio, che porta nel suo cuore la luce della Pasqua: il Cristo morto e risuscitato per tutti noi. «Tutto quel che si manifesta è luce.»
Per questo è detto: “Svègliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà”». (Ef. 5,14)
Il 7 aprile 1858, mercoledì di Pasqua, durante la diciasettesima apparizione, la fiamma del cero che Bernardetta regge in mano, lambisce per alcuni minuti le dita della ragazza senza scottarsi. Cristo, luce del mondo, non è venuto per condannare la nostra umanità, ma a salvarla. «La Fede, infatti tutto rischiara di una luce nuova, e svela le intenzioni di Dio sulla vocazione integrale dell’uomo, orientando così lo spirito
verso soluzioni pienamente umane.» (Gaudium et Spes, nº11)
Il 3 giugno, festa del Corpus Domini, nell’ospizio delle suore di Nevers, Bernardetta riceve per la prima volta, il Corpo del Cristo. Quel giorno lei regge un cero acceso.« La Chiesa vive del Cristo eucaristico,
da Lui è nutrita, da Lui è illuminata. L’Eucaristia è mistero di fede, e insieme «mistero di luce ». (Giovanni Paolo II: Ecclesia de Eucharistia, 6) Il 16 luglio 1858, giorno dell’ultima apparizione, Bernardetta non porterà una candela. Eppure, quel giorno, benché si trovasse lontana dalla Grotta, essa dirà di aver contemplato la Signora “ più bella che mai”. Se Bernardetta può ammirare così la bellezza di Maria, è perché le somiglia
sempre di più. Essa ora porta nel suo cuore la luce dell’Immacolata. « Voi siete la luce del mondo».(Mt. 5,14) «Un giorno gli saremo simili, perchè lo vedremo così com’è». (1Gv. 3,2).
Domande che possiamo farci
• Accetto quelle oscurità che sono nella mia ragione ? Nei miei sentimenti ? Nella mia vita affettiva ?
• Sono alla ricerca della luce su queste realtà ?
• Mi ànimo a chiedere consiglio alle persone qualificate ?
• La Parola di Dio è per me luce nella mia vita ?
• In quanto papà, mamma, sposo, sposa, sacerdote, religioso, religiosa, amico, sono capace di trasmettere intorno a me parole illminanti ?
• Ogni sacramento è una grazia e una luce nei molteplici aspetti della vita. Vi ricorro spesso così come dovrei ?
• Sono riconoscente con quelle persone che mi hanno aiutato a dare l’orientamento giusto alla mia vita ? Genitori ? Insegnanti ? Amici ? Catechisti ? Sacerdoti ? La famiglia ?
Gesti da fare durante il pellegrinaggio
Accendere il cero del proprio vicino all’inizio della processione « aux flambeaux ».
A piccoli gruppi recitare i misteri luminosi
Dopo il pellegrinaggio « Ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce » (Col.1,12)
Testo di P. Horacio Brito e P.Marc Kemseke.

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