martedì 2 luglio 2013

La "speranza" - la bella lettera di Fernanda

L'amica astigiana Fernanda Aggio - qui nella foto scattata domenica a Moncalvo con la sorella Giuseppina - ci ha spedito questa sua bella meditazione sulla speranza.
La condividiamo sul blog affinchè tutti la possano leggere.
Grazie Fernanda!
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Una frase di Papa Francesco mi risuona sempre alla mente "non lasciatevi rubare la speranza", questa frase  ci segue per tutto il nostro cammino e, mi sa che pure i bambini nel loro inconscio sperano, inizialmente di fare la pappa e poi... tutto ciò che desiderano.
Speranza! Questa parola semplice è la più usata, la più sentita e la più agognata da tutti gli esseri umani, guai se non ci fosse!!! Tutto perderebbe senso, si sarebbe fanatici, svogliati, senza interessi, senza amore, senza futuro...
Invece con con la speranza pensi al meglio, al domani diverso, alla voglia di evadere dal solito trantran, di emergere da situazioni difficili, di volare in alto, di portare gioia e voglia di vivere, di pensare che domani tutto sarà più bello e che un raggio di luce verrà ad illuminare l'angolo più buio della tua casa.
Come si vive senza speranza? Quanta tristezza puoi avere nel cuore? Senza essa non c' e futuro, non c'e luce, non c'è progresso, vivi perennemente nel baratro della morte, ma se alzi lo sguardo al cielo subito ti viene voglia di cantare, di lodare il Signore che ti ha Donato la vita, di ridere per le banalità del giorno, di voler comunicare al mondo intero che tu ci sei, che esisti, che speri in un domani migliore, che tutto si potrà ottenere (basta avere fiducia) e attendere il nuovo giorno.
Vi racconto una storiella:
In una radura del deserto c'era una piccola piantina che moriva di sete tanto era il caldo della giornata, guardava verso il cielo nella speranza di vedere una nuvola passeggera ma... nulla all'orizzonte, soffriva e si lamentava ormai priva di forze quando improvvisamente una piccolissima nuvoletta appena nata, passa e sente il lamento, si forma, osserva e timidamente chiede chi soffre così tanto, la piccola piantina con l'ultimo filo di forze voce chiede alla nuvoletta se le può regalare anche solo una goccia prima di esalare l'ultimo respiro.
La nuvoletta vuole fuggire perché la mamma le aveva raccomandato di non ascoltare nessuno perché troppo piccola, cerca di andare via ma, presa a compassione del piccolo fiore lascia andare la sua unica goccia e, si affaccia verso il fiorellino. Questo prende vita, alza la corolla verso il cielo, il sole fa evaporare la goccia e questa riforma la nuvoletta che, felice vola in alto a cercare la mamma.

Anche questa volta la speranza ha avuto il suo risultato.
E' solo una piccola storia ma quale grande insegnamento ci ha dato?
Io vorrei tanto arrivare ai cuori di tanti, portare la mia speranza che mi aiuta ogni giorno a sorridere, a pensare positivo, a credere che l'uomo è l'essere più perfetto del creato, a vedere negli occhi di chi mi sta accanto non solo l'amore ma la speranza che un giorno anche la nostra malattia verrà debellata e così potremo correre uniti in un grande girotondo portando a tutti un messaggio colmo di amore.
Ciao da Fernanda

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