Ci saranno anche chicche da raccontare, foto da pubblicare, aneddoti, ecc... ma non si può non iniziare il racconto del pellegrinaggio del 75^ con la parola del Papa.
Qualcuno ha detto che non è più il papa polacco... un altro ha detto che è stato troppo sbrigativo con i sacerdoti e soprattutto con gli ammalati... ma l'emozione di essere al suo cospetto è sempre un avvenimento grandioso.
E il nostro Ale ha avuto l'onore di rappresentarci nell'incontro "a tu per tu" che speriamo voglia raccontarci in prima persona su questo blog, con la possibilità di presentarsi e di sentirsi rispondere "per fortuna ci sono ancora tanti ragazzi come te...".
Don Franco Degrandi ha presentato l'Oftal in San Pietro, dopo la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Cardinale Bertone dicendo che si era sulla tomba di Pietro per confermare la nostra fede nella Chiesa, mettendoci a disposizione degli altri, proseguendo il servizio verso i malati.
Il Santo Padre ha riconosciuto l'Oftal come "esperienza di condivisione fraterna, basata sul Vangelo, capace di mettere in grado le persone in difficoltà di essere partecipi della vita della Comunità Ecclesiale e costruttrici della civiltà dell'amore".
Cito altre sua affermazioni, appuntate durante il discorso:
"Emblematica l'esperienza del fondatore Mons. Rastelli" che si recò a Lourdes nel 1913 dopo un incidente che lo costrinse per un mese in ospedale. L'esperienza dell'infermità lo rese particolarmente sensibile al messaggio della Vergine Immacolata che lo chiamò a tornare".
"L'Oftal contribuisce ad edificare la Chiesa col proprio specifico carisma. il pellegrinaggio coi malati, segno di forte fede e di solidarietà tra persone che escono da se stesse e dal chiuso dei propri problemi per partire verso una meta comune, un luogo dello spirito".
"Cari fratelli e sorelle, la Chiesa ha bisogno anche del vostro contributo per rispondere fedelmente e pienamente alla volontà del Signore. E altrettanto si può dire della società civile: l'umanità ha bisogno dei vostri doni, che sono profezia del Regno di Dio. Non vi spaventino i limiti e la povertà di risorse: Dio ama compiere le sue opere con mezzi poveri. Chiede però di mettergli a disposizione una fede generosa! ".
p.s. grazie agli amici del gruppo giovani di Vercelli che hanno condiviso con noi questo bel pellegrinaggio!
1 commento:
Cercherò di raccontarvi la magnifica esperienza che ho avuto la fortuna di vivere sabato 17 marzo nella Basilica di San Pietro a Roma durante il pellegrinaggio in occasione del 75° anniversario della fondazione della nostra associazione Oftal.
Alle ore 10 mi trovavo, con il nostro gruppo giovani, nella Basilica per partecipare alla Santa Messa presieduta dal Segretario di Stato Vaticano Em.mo Cardinale Tarcisio Bertone quando si è avvicinato Enzo e ha detto a Salvina che servivano un barelliere o una dama, giovani, di Casale e di Vercelli senza spiegare il servizio che avrebbero dovuto svolgere. Nello stesso momento, al microfono, veniva spiegato che al termine della Messa sarebbe passato il Papa per rivolgere il suo saluto all’associazione Oftal e al Mac (Movimento Apostolico Ciechi). Il settore riservato a noi, controllato dalle guardie svizzere e dal servizio di sicurezza veniva pian piano circondato di pellegrini in desiderosa attesa del Papa.
Dopo la comunione due ragazzi di Vercelli ed io, guidati da Salvina, abbiamo raggiunto a fatica il punto di ritrovo e quando ho chiesto ad Enzo cosa dovevamo fare, lui mi ha risposto: “Dovete andare a salutare il Papa”. GELO TOTALE!!
Da quel momento fino a dopo l’incontro con papa ho assunto un colorito a dir poco rosaceo e la temperatura delle mani è scesa a livello di ibernazione, senza parlare delle gambe che mi reggevano a fatica. Quando hanno distribuito i venti pass, senza i quali non ci saremmo potuti avvicinare al Papa, ho iniziato credere a quello che stava succedendo.
Dopo pochi minuti di attesa, da un lato della Basilica si iniziarono a sentire agitazione e voci animate di pellegrini ed ecco che arriva il Santo Padre Benedetto XVI. Dalla nostra postazione non siamo riusciti a vederlo bene, però abbiamo ascoltato il discorso, che televideo ha riportato nei passi fondamentali.
DOPO ERA IL NOSTRO MOMENTO!!
È difficile esprimere come ci si sente in fila, mentre aspetti il tuo turno e dietro di te percepisci la folla di persone che freme; avanzi a piccoli passi, vivi intensamente ogni secondo, il cuore batte sempre più forte, il respiro non lo controlli quasi più, non ti sembra vero di essere proprio tu a vivere quell’occasione: ti stai avvicinando al Papa, lo potrai vedere negli occhi e lui potrà guardare nei tuoi!
Ed ecco, l’ultima persona davanti a me si sposta e mi trovo faccia a faccia con l’umanità intera in un solo istante. La cosa strana è che nonostante mi trovassi di fronte a tanta spiritualità e cultura il suo sguardo e i suoi atteggiamenti mi facevano sentire a mio agio. È come se mi fossi trovato di fronte a una persona normale e non al Papa.
L’emozione era comunque alle stelle e ho semplicemente detto: “Santo Padre, sono Alessandro dell’associazione Oftal di Casale Monferrato”. Lui, col suo caratteristico accento mi ha detto: “Per fortuna ci sono ancora tanti ragazzi come te”. L’unica cosa che sono riuscito a rispondergli è stato: “Grazie a lei, Santo Padre”.
Purtroppo il mio tempo era già finito.
Penso sarà improbabile che nel resto della mia vita mi capiti di incontrare un’altra persona che in pochi secondi mi trasmetta quello che è stato in grado di cominicarmi il Papa.
Questo messaggio è stato rivolto, attraverso me, a ognuno dei componenti del nostro gruppo e sono queste parole che ci devono dare la forza di continuare a impegnarci nell’associazione, per i malati.
Auguro a ognuno di voi di poter provare una così significativa esperienza e quando, nel corso della mia vita mi troverò a riguardare le fotografie di quei momenti vorrò provare ancora tutte quelle emozioni e sentire nei miei occhi gli occhi del Papa.
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